Solo sette giorni ci dividono ormai dall’avvento di Wrestlemania. Lo show più importante dell’anno, l’evento più atteso dagli appassionati di WWE e di wrestling in generale. La settimana prossima avremo modo di analizzare l’evento e singolarmente tutti i match con i classici pronostici pre-ppv. In questa occasione proviamo a soffermarci su quanto abbiamo visto questa settimana dando uno sguardo più generale alla Road To Wrestlemania. In cosa ha sbagliato la federazione ed in cosa invece ha fatto un ottimo lavoro? Sia GP (con una visione più di insieme) che Lorenzo (entrando nello specifico del feudo Cena vs The Rock) hanno analizzato con correttezza, a mio avviso, quanto fatto dalla WWE finora. È stata comunque una settimana nel quale la card dell’evento del MetLife Stadium si è arricchita di alcuni match più o meno interessanti.
Last matches. Con i main event ormai ben definiti, era logico dare un’accelerata anche nel midcard di Wrestlemania per quei momenti che andranno a riempire le quattro ore di evento quando bisognerà rifiatare dalle emozioni inevitabilmente provocate dagli scontri “di cartello” proposti dalla federazione. D’altronde la WWE ha aspettato già fin troppo a creare rivalità più o meno credibili. Una storia, questa, oramai frequentissima per la federazione di Sramford sempre molto concentrata sugli incontri principali ed un po’ sciatta quando si tratta di organizzare il resto della card nonostante del buon materiale ci fosse alla vigilia. Questa settimana c’è stata l’aggiunta di due match e la conferma per quel che riguarda un terzo scontro che sta catalizzando l’attenzione del pubblico in questo periodo. Mi riferisco al match che vede coinvolti Sheamus, Randy Orton e The Shield. È stato confermato che il partner dell’irlandese e di The Viper sarà Big Show. Il gigante pare aver concluso con successo il suo ennesimo turn per unirsi nella battaglia ai ribelli ex NXT. Ma sarà davvero così? Riusciranno i tre a convivere per avere la meglio sui più giovani avversari? Io continuo ad essere scettico sull’effettivo utilizzo del gigante in questo contesto e continuo ad auspicare una sorpresa dell’ultimo minuto anche se poi mi rendo conto che, nel caso ci fosse questa sorpresa, cosa si potrebbe far fare a Big Show? Non si può certo tenere in panchina uno che fino a pochi mesi fa era World Heavyweight Champion. Almeno la presenza del gigante dà maggiori possibilità di vittoria a The Shield secondo il mio parere. Il trio composto da Orton, Sheamus e Big Show onestamente non mi pare possa ricavare qualcosa di importante da una vittoria che, invece, sarebbe fondamentale per Ambrose, Reigns e Rollins come legittimazione del loro status e soprattutto in vista di un loro utilizzo futuro in scenari ancora più importanti. D’altronde sul fatto che questi tre siano dei grandi talenti si sono scritte righe e righe. C’è poi il match che, giustamente, GP ha chiamato “contentino” ovvero quello tra The Miz e Wade Barrett per il titolo Intercontinentale: d’altronde non penso di dire una blasfemia quando affermo che questi due atleti meritano molto meglio che un match inserito “perché non si sapeva cosa altro fargli fare”. Mi rammarico soprattutto per Mizanin il cui passaggio a face è stato gestito in maniera davvero pessima da parte della WWE. L’altro match è l’Eight Person Tag Team Match che vede coinvolti Tensai, Brodus Clay e le Funkadatylz contro le Bella Twins ed il Team Rhodes Scholars, lo stesso team che si sciolse qualche mese fa. Anche in questo caso, per la serie “non sappiamo proprio cosa cavolo fargli fare” ed anche in questo caso c’è grande rammarico per gente come Cody Rhodes e Damien Sandow mortificata da un match di così basso livello.
Mistakes. La cosa positiva è che almeno gente come Rhodes, Sandow, The Miz, Barrett ed aggiungerei anche Daniel Bryan e Dolph Ziggler, un match a Wrestlemania ce lo hanno. Fa sensazione a mio avviso l’assenza dalla card di Antonio Cesaro. Il campione U.S., che a mio avviso non sta facendo male con il titolo in vita, è clamorosamente fuori dall’evento dell’anno. Il che è una cosa molto strana considerando che stiamo parlando di un wrestler che la WWE ha piuttosto “protetto” nei mesi immediatamente precedenti alla Road To Wrestlemania. Senza contare che stiamo parlando di un atleta di altissimo livello tecnico che ha dimostrato anche di avere un buon carisma e di avere tutte le carte in regola per entrare in zona main event. Eppure lo svizzero è fuori e, ben che vada, sarà relegato a combattere un match nel pre-show su Youtube. Troppo poco ed un vero spreco. Questo è uno degli errori che la WWE, secondo il mio parere, ha commesso in questo periodo di preparazione allo Showcase Of The Immortals. Così come errori sono quelli della gestione dei tempi da parte della WWE. Lo abbiamo detto la scorsa settimana con Fandango vs Jericho (che pure sta suscitando molto interesse nonostante tutto) oppure con CM Punk e The Undertaker (con la malasorte che ha aiutato la WWE nella riuscita di questo feud in così poco tempo). Il terzo errore, guardando le cose in una prospettiva più a lungo termine, è quello di aver concentrato tutti i maggiori sforzi creativi in feud che vedono coinvolti wrestler part-time, quelli che appariranno a Wrestlemania e, presumibilmente, scompariranno da qui a Summerslam lasciando agli altri il fardello del resto dell’anno. È vero che i nomi part-time coinvolti sono tali The Rock, Brock Lensar, Triple H e The Undertaker ma è anche vero che il costante dover “ricorrere” a loro impedirà alle nuove leve sempre di potersi cimentare nei match principali dell’evento più importante dell’anno. Il che, alla lunga, può rappresentare un problema. Insomma uno dei grandi errori che la WWE commette a Wrestlemania, non solo quest’anno, è quello di non avere il coraggio di investire sul futuro. I nomi importanti sono utili e sicuramente fanno entrare molti soldi nelle casse di Vince e soci. Però non sarebbe male fare entrare soldi anche il resto dell’anno e solo costruendo e dando fiducia alle “nuove” leve questo è possibile. Il rischio è quello di non ritenere mai pronta gente che, in realtà, pronta per i grandi palcoscenici lo è eccome. Questo, però, è un discorso sul quale potremmo soffermarci ore ed ore e sul quale, penso, troveremmo sempre difficoltà nel metterci d’accordo. Per il momento non ci resta che goderci questa Wrestlemania, nelle cose positive ed in quelle che lo sono un po’ meno anche perché tutte le discussioni passano in secondo piano quando si parla di un evento come quello in questione. D’altronde Wrestlemania è anche un po’ di sane “chiacchiere da bar”.
Legends. Wrestlemania, però, è anche Hall Of Fame. La sera prima della serata al MetLife Stadium, in quel del Madison Square Garden, ci sarà la celebrazione di quelli che sono stati grandi nomi del passato che entreranno nell’olimpo di questa disciplina. Una Hall Of Famer, quella di quest’anno, particolarmente intensa visti i nomi coinvolti, tutti meritevoli di questo grandissimo onore. Su tutti spicca ovviamente il nome di Bruno Sammartino ovvero uno dei più grandi wrestler di tutti i tempi, l’uomo dal regno di campione del mondo di quasi otto anni. Un record che probabilmente non verrà mai battuto. È vero, erano altri tempi. Non è detto però che fossero tempi peggiori. Non possiamo non essere contenti dell’inserimento di questa leggenda nella Hall Of Fame lui che avrebbe dovuto essere uno dei primi ad entrarvi se non fosse stato per anni ed anni di incomprensioni tra lui e la federazione di Stamford. Inoltre è anche un motivo di orgoglio per noi italiani il che non guasta. Sarà anche la Hall Of Fame di un altro che si intende di lunghi regni titolati. Bob Backlund ha detenuto per ben cinque anni il titolo WWE, un wrestler che ha dato un’impronta importantissima su questa disciplina a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Lo ricordiamo anche per aver conquistato il suo secondo titolo WWE in età non proprio tenerissima contro un mostro sacro come Bret Hart (anche se in maniera piuttosto controversa). Insomma anche Bob è uno che il suo posto nell’olimpo se l’è guadagnato con il sudore girando per tutta l’America ed affrontando con successo alcuni tra i più grandi di quei tempi (di tutti i tempi aggiungerei). Ha fatto sensazione l’inserimento nella Hall Of Fame di Donald Trump ma credo non ci siano dubbi, anche lui nel suo piccolo, merita questo riconoscimento e non solo per la più recente Battle Of Billionaires ma anche e soprattutto per l’amicizia ed il contributo che il ricco Donald ha dato al wrestling con numerosi eventi organizzati al Trump Plaza. Non hanno bisogno di presentazioni nemmeno gli altri tre Hall Of Famer di quest’anno anche perché sono molto vicini a noi come tempi. Mick Foley, leggenda Hardcore per eccellenza insieme a Terry Funk, è stato uno degli uomini di punta dell’Era Attitude oltre ad essere uno dei migliori entertainer di sempre. Trish Stratus è stata la più grande Diva di sempre (seconda solo a Fabolous Moolah a mio avviso), una modella diventata una grandissima wrestler raggiungendo un livello di eccellenza che poche donne in questo mondo possono vantare. D’altronde lei e Lita sono anche le uniche due ad aver combattuto in un main event di Raw. Un vero e proprio momento storico. Infine Booker T. Il 5-Time, 5-Time, 5-Time WCW Champion che è riuscito ad imporsi anche in WWE con professionalità ed una dedizione a questa disciplina ammirevoli riuscendo anche a vincere un titolo mondiale ed un titolo di King Of The Ring. Riuscendo, in molti casi, anche a reinventare il suo personaggio. Anche oggi che occupa ben altre posizioni, il suo contributo alla WWE è importantissimo. Insomma una classe 2013, quella della Hall Of Fame, che entrerà nella storia. I giusti ingredienti per aprire il grande week-end di Wrestlemania.
Mistakes. La cosa positiva è che almeno gente come Rhodes, Sandow, The Miz, Barrett ed aggiungerei anche Daniel Bryan e Dolph Ziggler, un match a Wrestlemania ce lo hanno. Fa sensazione a mio avviso l’assenza dalla card di Antonio Cesaro. Il campione U.S., che a mio avviso non sta facendo male con il titolo in vita, è clamorosamente fuori dall’evento dell’anno. Il che è una cosa molto strana considerando che stiamo parlando di un wrestler che la WWE ha piuttosto “protetto” nei mesi immediatamente precedenti alla Road To Wrestlemania. Senza contare che stiamo parlando di un atleta di altissimo livello tecnico che ha dimostrato anche di avere un buon carisma e di avere tutte le carte in regola per entrare in zona main event. Eppure lo svizzero è fuori e, ben che vada, sarà relegato a combattere un match nel pre-show su Youtube. Troppo poco ed un vero spreco. Questo è uno degli errori che la WWE, secondo il mio parere, ha commesso in questo periodo di preparazione allo Showcase Of The Immortals. Così come errori sono quelli della gestione dei tempi da parte della WWE. Lo abbiamo detto la scorsa settimana con Fandango vs Jericho (che pure sta suscitando molto interesse nonostante tutto) oppure con CM Punk e The Undertaker (con la malasorte che ha aiutato la WWE nella riuscita di questo feud in così poco tempo). Il terzo errore, guardando le cose in una prospettiva più a lungo termine, è quello di aver concentrato tutti i maggiori sforzi creativi in feud che vedono coinvolti wrestler part-time, quelli che appariranno a Wrestlemania e, presumibilmente, scompariranno da qui a Summerslam lasciando agli altri il fardello del resto dell’anno. È vero che i nomi part-time coinvolti sono tali The Rock, Brock Lensar, Triple H e The Undertaker ma è anche vero che il costante dover “ricorrere” a loro impedirà alle nuove leve sempre di potersi cimentare nei match principali dell’evento più importante dell’anno. Il che, alla lunga, può rappresentare un problema. Insomma uno dei grandi errori che la WWE commette a Wrestlemania, non solo quest’anno, è quello di non avere il coraggio di investire sul futuro. I nomi importanti sono utili e sicuramente fanno entrare molti soldi nelle casse di Vince e soci. Però non sarebbe male fare entrare soldi anche il resto dell’anno e solo costruendo e dando fiducia alle “nuove” leve questo è possibile. Il rischio è quello di non ritenere mai pronta gente che, in realtà, pronta per i grandi palcoscenici lo è eccome. Questo, però, è un discorso sul quale potremmo soffermarci ore ed ore e sul quale, penso, troveremmo sempre difficoltà nel metterci d’accordo. Per il momento non ci resta che goderci questa Wrestlemania, nelle cose positive ed in quelle che lo sono un po’ meno anche perché tutte le discussioni passano in secondo piano quando si parla di un evento come quello in questione. D’altronde Wrestlemania è anche un po’ di sane “chiacchiere da bar”.
Legends. Wrestlemania, però, è anche Hall Of Fame. La sera prima della serata al MetLife Stadium, in quel del Madison Square Garden, ci sarà la celebrazione di quelli che sono stati grandi nomi del passato che entreranno nell’olimpo di questa disciplina. Una Hall Of Famer, quella di quest’anno, particolarmente intensa visti i nomi coinvolti, tutti meritevoli di questo grandissimo onore. Su tutti spicca ovviamente il nome di Bruno Sammartino ovvero uno dei più grandi wrestler di tutti i tempi, l’uomo dal regno di campione del mondo di quasi otto anni. Un record che probabilmente non verrà mai battuto. È vero, erano altri tempi. Non è detto però che fossero tempi peggiori. Non possiamo non essere contenti dell’inserimento di questa leggenda nella Hall Of Fame lui che avrebbe dovuto essere uno dei primi ad entrarvi se non fosse stato per anni ed anni di incomprensioni tra lui e la federazione di Stamford. Inoltre è anche un motivo di orgoglio per noi italiani il che non guasta. Sarà anche la Hall Of Fame di un altro che si intende di lunghi regni titolati. Bob Backlund ha detenuto per ben cinque anni il titolo WWE, un wrestler che ha dato un’impronta importantissima su questa disciplina a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Lo ricordiamo anche per aver conquistato il suo secondo titolo WWE in età non proprio tenerissima contro un mostro sacro come Bret Hart (anche se in maniera piuttosto controversa). Insomma anche Bob è uno che il suo posto nell’olimpo se l’è guadagnato con il sudore girando per tutta l’America ed affrontando con successo alcuni tra i più grandi di quei tempi (di tutti i tempi aggiungerei). Ha fatto sensazione l’inserimento nella Hall Of Fame di Donald Trump ma credo non ci siano dubbi, anche lui nel suo piccolo, merita questo riconoscimento e non solo per la più recente Battle Of Billionaires ma anche e soprattutto per l’amicizia ed il contributo che il ricco Donald ha dato al wrestling con numerosi eventi organizzati al Trump Plaza. Non hanno bisogno di presentazioni nemmeno gli altri tre Hall Of Famer di quest’anno anche perché sono molto vicini a noi come tempi. Mick Foley, leggenda Hardcore per eccellenza insieme a Terry Funk, è stato uno degli uomini di punta dell’Era Attitude oltre ad essere uno dei migliori entertainer di sempre. Trish Stratus è stata la più grande Diva di sempre (seconda solo a Fabolous Moolah a mio avviso), una modella diventata una grandissima wrestler raggiungendo un livello di eccellenza che poche donne in questo mondo possono vantare. D’altronde lei e Lita sono anche le uniche due ad aver combattuto in un main event di Raw. Un vero e proprio momento storico. Infine Booker T. Il 5-Time, 5-Time, 5-Time WCW Champion che è riuscito ad imporsi anche in WWE con professionalità ed una dedizione a questa disciplina ammirevoli riuscendo anche a vincere un titolo mondiale ed un titolo di King Of The Ring. Riuscendo, in molti casi, anche a reinventare il suo personaggio. Anche oggi che occupa ben altre posizioni, il suo contributo alla WWE è importantissimo. Insomma una classe 2013, quella della Hall Of Fame, che entrerà nella storia. I giusti ingredienti per aprire il grande week-end di Wrestlemania.
FONTE:TUTTOWRESTLING.COM