John Cena vince la Royal Rumble. In un’epoca in cui i famosi “swerve” sono stati accantonati una volta per tutte, la logicità nuda e cruda vince contro la suspense, contro il pathos, contro la speranza di una sorpresa ipotetica che possa racchiudere in se un brivido di sensazioni inaspettate ed anche un minimo di senso. Ma forse nel wrestling, in questo wrestling, chiedere ciò è davvero chiedere troppo.
La vittoria di John Cena ci sta, è commercialmente giusta ed anche sostanzialmente supportabile dal punto di vista di storyline, in vista del sensato rematch titolato contro The Rock. Eppure perché questa logicità, questa inattaccabilità cerebrale sa di banale scontatezza? Il finale di questa Rumble, una volta uscito Sin Cara con il numero 29, mi è sembrato un’avventura di Topolino e Gambadilegno, un cartoon di Willy il Coyote e Road Runner, uno scontro tra Pegasus ed un avversario con un armatura di legno. L’esito in tutti e quattro i casi è scritto e prevedibile con largo anticipo: Topolino vince SEMPRE, Willy perde SEMPRE, Pegasus ha SEMPRE un senso nuovo da scoprire nei momenti di difficoltà e John Cena era destinato a vincere questa Rumble dal momento in cui è cominciato il nuovo anno. L’anno della tanto attesa rivalsa, l’anno di Cena Campione.
Eppure ci avevano avvertito, ed in modo abbastanza palese. A chiudere la puntata prima della Rumble era stato John Cena, dicendoci in modo a dir poco certo che a vincere la rissa reale sarebbe stato lui; e ad un campione senza macchia e senza paura può essere passata solo una falsa promessa (quella dell’anno scorso nel pre/Wrestlemania), non due. Anche il video di presentazione della Rumble era totalmente incentrato sulle speculazioni sbagliate di vari fan al bar, con l’inquadratura finale dedicata ad un Cena determinato e guascone. Forse la “troppa evidenza” era volta a creare incertezza, ma possiamo dire con assoluta tranquillità, con il senno di poi, che davvero in pochi si aspettavano un esito diverso da quello avvenuto domenica. Anche perché, come detto ampiamente, la sua vittoria, per quanto scontata, ci sta tutta.
Ci sta perché il maggior money draw della WWE, allo stato attuale, resta sempre e comunque The Rock, in grado di far impennare qualsiasi acquisto se proposto contro un avversario giusto. E di avversari giusti, invero, ce ne sono appena due: CM Punk, che Rocky ha affrontato alla Rumble e riaffronterà ad Elimination Chamber, e John Cena, che ha affrontato l’anno scorso a Wrestlemania e che, probabilmente, riaffronterà nell’edizione 29 del Grandaddy of’em all. Dunque, una volta depennato Punk, ad affiancare The Rock in questa mazurca a tre resta il solo Cena: le lamentele degli scontenti stanno a 0, e come detto giustamente da Jim Ross in questi casi l’unica cosa che conta sono i soldi. E stiamo pur certi che Cena Vs Rock II, con l’inserimento della Cintura, è un main event in grado di interessare chiunque, a prescindere dall’essere smart, mark, ottenne, nerd, etc. etc. e dunque di alzare un quantitativo considerevole dell’universale carburante verde.
In fin dei conti, quindi, non c’è “once in a lifetime” che tenga: l’unica possibile, ma remota sorpresa potrebbe essere un match a tre tra Punk, The Rock e John Cena ma dubito che dal punto di vista commerciale possa cambiare qualcosa di sostanziale per quanto riguarda i buyrates, e dubito che la WWE possa riproporre un Triple Threat nel main event di Wrestlemania dopo il giustificato revisionismo storico relativo al caso Benoit…dunque mettiamoci l’animo in pace e speriamo in una costruzione corretta di questo rematch che, piaccia o non piaccia, sarà il traino di un’edizione a dir poco pregiata di WM. Ricordiamoci che anche l’anno scorso, difatti, dalla Rumble a Wrestlemania non vi furono scossoni particolari, picchi di booking memorabili o angle che ci hanno fatto gridare al miracolo: il tutto avvenne in modo logico, lineare, a tratti noioso ma pagante sia dal punto di vista visivo che ai botteghini…perché la WWE dovrebbe modificare questo format che è stato così lucrativo appena un annetto fa?
Accantonato momentaneamente il discorso di John Cena, che verrà ampiamente sviscerato, rivoltato e ripetuto su queste pagine web per i prossimi due mesi, vi lascio con qualche considerazione sparsa sulla Royal Rumble in generale e sul main event in particolare.
Mi è piaciuto molto il lavoro fatto su Ziggler sino al momento dell’eliminazione: avrebbero potuto impegnarsi un tantino in più per renderla meno insignificante, ma in fin dei conti l’ossigenato e futuro Campione dei Pesi Massimi ha effettuato una prestazione a dir poco maiuscola, uscendo magari non eccessivamente rafforzato ma sicuramente non indebolito. Stesso dicasi per Sheamus, autore di un quantitativo spropositato di eliminazioni a stretto giro ma eliminato senza troppe difficoltà da Ryback, unico wrestler in grado di creare, in pochi e per poco, almeno un minimo di incertezza sull’esito finale della Rumble. Per la cronaca: sia Ryback che Sheamus sono stati eliminati in modo poco memorabile, uscendone infine in modo piuttosto mediocre.
Bene il ritorno di Jericho, vero e proprio MVP della serata, entrato come numero due esclusivamente per il gigantesco pop ricevuto dal pubblico e per la rivalità passata (e presente?) con Ziggler, in grado di effettuare da wrestler “non attivo” 45 minuti di puro wrestling. Male, anzi molto male, il trattamento da jobber ricevuto dalla maggior parte di quelli che, in teoria, dovrebbero essere i volti a ridosso della zona main event: Rey Mysterio, Kingston, Cesaro, Orton, Barrett e The Miz sono stati eliminati in modo davvero poco differente rispetto ad un O’Neil, uno Young, un Ryder o un McIntyre, perdendosi in questo marasma di uscite poco significative e poco rilevanti. In passato eliminare qualcuno dalla Rumble poteva essere l’inizio di una grande rivalità a Wrestlemania…non credo che quest’anno ricaveremo qualcosa in più di uno sfavillante Dallas vs Barrett o del buon programma potenziale tra Goldust e Cody Rhodes.
In generale, comunque, questa Rumble mi è piaciuta, è stata ben lottata, c’è stato qualche spot divertente come quello tra Kane e Bryan o il cameo del Godfather con le sue poco succinte Escort (versione PG delle Hoes) e la gimmick del match continua ad essere speciale, a prescindere da tutto. E dopo così tanto tempo, lasciare intatto questa parvenza di unicità tutto pare tranne che scontato.
Un ultimo pensiero riguardante il match tra Punk e The Rock. Il match, dopo essere stato costruito alla grandissima, è stato tecnicamente imperfetto, a tratti lento e di sicuro non all’altezza delle elevatissime aspettative. Nonostante questo, tuttavia, non potrei definirlo come mediocre…leggermente deludente forse, mediocre decisamente no. Il finale, in particolare, per quanto criticato ha evidenziato la fortissima volontà da parte del booking team di non rendere questo match troppo scontato e piatto: anche l’intervento dello Shield (?) al buio è stato qualcosa di tutto sommato creativo, seppur con delle falle logiche considerevoli, e nel complesso il match è risultato comunque fortemente seguito dal pubblico.
Detto questo mi auguro che l’orgoglio e la vanità dei due possano alimentare una sana autocritica, in vista del rematch ad Elimination Chamber che, sono sicuro, potrebbe lasciarci davvero di stucco: la road to Wrestlemania è iniziata, auguriamoci che anche la sosta intermedia possa essere altrettanto sfavillante quanto l’arrivo.
Eppure ci avevano avvertito, ed in modo abbastanza palese. A chiudere la puntata prima della Rumble era stato John Cena, dicendoci in modo a dir poco certo che a vincere la rissa reale sarebbe stato lui; e ad un campione senza macchia e senza paura può essere passata solo una falsa promessa (quella dell’anno scorso nel pre/Wrestlemania), non due. Anche il video di presentazione della Rumble era totalmente incentrato sulle speculazioni sbagliate di vari fan al bar, con l’inquadratura finale dedicata ad un Cena determinato e guascone. Forse la “troppa evidenza” era volta a creare incertezza, ma possiamo dire con assoluta tranquillità, con il senno di poi, che davvero in pochi si aspettavano un esito diverso da quello avvenuto domenica. Anche perché, come detto ampiamente, la sua vittoria, per quanto scontata, ci sta tutta.
Ci sta perché il maggior money draw della WWE, allo stato attuale, resta sempre e comunque The Rock, in grado di far impennare qualsiasi acquisto se proposto contro un avversario giusto. E di avversari giusti, invero, ce ne sono appena due: CM Punk, che Rocky ha affrontato alla Rumble e riaffronterà ad Elimination Chamber, e John Cena, che ha affrontato l’anno scorso a Wrestlemania e che, probabilmente, riaffronterà nell’edizione 29 del Grandaddy of’em all. Dunque, una volta depennato Punk, ad affiancare The Rock in questa mazurca a tre resta il solo Cena: le lamentele degli scontenti stanno a 0, e come detto giustamente da Jim Ross in questi casi l’unica cosa che conta sono i soldi. E stiamo pur certi che Cena Vs Rock II, con l’inserimento della Cintura, è un main event in grado di interessare chiunque, a prescindere dall’essere smart, mark, ottenne, nerd, etc. etc. e dunque di alzare un quantitativo considerevole dell’universale carburante verde.
In fin dei conti, quindi, non c’è “once in a lifetime” che tenga: l’unica possibile, ma remota sorpresa potrebbe essere un match a tre tra Punk, The Rock e John Cena ma dubito che dal punto di vista commerciale possa cambiare qualcosa di sostanziale per quanto riguarda i buyrates, e dubito che la WWE possa riproporre un Triple Threat nel main event di Wrestlemania dopo il giustificato revisionismo storico relativo al caso Benoit…dunque mettiamoci l’animo in pace e speriamo in una costruzione corretta di questo rematch che, piaccia o non piaccia, sarà il traino di un’edizione a dir poco pregiata di WM. Ricordiamoci che anche l’anno scorso, difatti, dalla Rumble a Wrestlemania non vi furono scossoni particolari, picchi di booking memorabili o angle che ci hanno fatto gridare al miracolo: il tutto avvenne in modo logico, lineare, a tratti noioso ma pagante sia dal punto di vista visivo che ai botteghini…perché la WWE dovrebbe modificare questo format che è stato così lucrativo appena un annetto fa?
Accantonato momentaneamente il discorso di John Cena, che verrà ampiamente sviscerato, rivoltato e ripetuto su queste pagine web per i prossimi due mesi, vi lascio con qualche considerazione sparsa sulla Royal Rumble in generale e sul main event in particolare.
Mi è piaciuto molto il lavoro fatto su Ziggler sino al momento dell’eliminazione: avrebbero potuto impegnarsi un tantino in più per renderla meno insignificante, ma in fin dei conti l’ossigenato e futuro Campione dei Pesi Massimi ha effettuato una prestazione a dir poco maiuscola, uscendo magari non eccessivamente rafforzato ma sicuramente non indebolito. Stesso dicasi per Sheamus, autore di un quantitativo spropositato di eliminazioni a stretto giro ma eliminato senza troppe difficoltà da Ryback, unico wrestler in grado di creare, in pochi e per poco, almeno un minimo di incertezza sull’esito finale della Rumble. Per la cronaca: sia Ryback che Sheamus sono stati eliminati in modo poco memorabile, uscendone infine in modo piuttosto mediocre.
Bene il ritorno di Jericho, vero e proprio MVP della serata, entrato come numero due esclusivamente per il gigantesco pop ricevuto dal pubblico e per la rivalità passata (e presente?) con Ziggler, in grado di effettuare da wrestler “non attivo” 45 minuti di puro wrestling. Male, anzi molto male, il trattamento da jobber ricevuto dalla maggior parte di quelli che, in teoria, dovrebbero essere i volti a ridosso della zona main event: Rey Mysterio, Kingston, Cesaro, Orton, Barrett e The Miz sono stati eliminati in modo davvero poco differente rispetto ad un O’Neil, uno Young, un Ryder o un McIntyre, perdendosi in questo marasma di uscite poco significative e poco rilevanti. In passato eliminare qualcuno dalla Rumble poteva essere l’inizio di una grande rivalità a Wrestlemania…non credo che quest’anno ricaveremo qualcosa in più di uno sfavillante Dallas vs Barrett o del buon programma potenziale tra Goldust e Cody Rhodes.
In generale, comunque, questa Rumble mi è piaciuta, è stata ben lottata, c’è stato qualche spot divertente come quello tra Kane e Bryan o il cameo del Godfather con le sue poco succinte Escort (versione PG delle Hoes) e la gimmick del match continua ad essere speciale, a prescindere da tutto. E dopo così tanto tempo, lasciare intatto questa parvenza di unicità tutto pare tranne che scontato.
Un ultimo pensiero riguardante il match tra Punk e The Rock. Il match, dopo essere stato costruito alla grandissima, è stato tecnicamente imperfetto, a tratti lento e di sicuro non all’altezza delle elevatissime aspettative. Nonostante questo, tuttavia, non potrei definirlo come mediocre…leggermente deludente forse, mediocre decisamente no. Il finale, in particolare, per quanto criticato ha evidenziato la fortissima volontà da parte del booking team di non rendere questo match troppo scontato e piatto: anche l’intervento dello Shield (?) al buio è stato qualcosa di tutto sommato creativo, seppur con delle falle logiche considerevoli, e nel complesso il match è risultato comunque fortemente seguito dal pubblico.
Detto questo mi auguro che l’orgoglio e la vanità dei due possano alimentare una sana autocritica, in vista del rematch ad Elimination Chamber che, sono sicuro, potrebbe lasciarci davvero di stucco: la road to Wrestlemania è iniziata, auguriamoci che anche la sosta intermedia possa essere altrettanto sfavillante quanto l’arrivo.
FONTE:ZONAWRESTLING.NET