Settimana europea quella appena trascorsa per la WWE. La federazione di Stamford, come da tradizione dopo le “fatiche” di Wrestlemania è tornata nel vecchio continente per il suo classico tour che ha toccato diversi paesi d’Europa. Le puntate degli show settimanali si sono svolte a Londra ma ci sono stati anche eventi live, come ben saprete, nel nostro paese. La federazione è tornata in Italia a Bologna e Trieste. Il sottoscritto, causa impegni lavorativi, non ha potuto partecipare a nessuna delle date di quest’anno.
Ma d’altronde per noi fan ogni volta che c’è la possibilità di vedere uno show live, anche se si tratta di un house show dal livello non proprio eccelso, è sempre un’emozione. Speriamo di poterla rivivere presto. Vista la risposta del pubblico in entrambe le arene (da quel che ho letto), il ritorno della federazione nel nostro paese è tutt’altro che improbabile e questo non può che riempirci di gioia. Detto questo passiamo a quanto successo questa settimana. Solitamente gli show europei si distinguono per la qualità dei match piuttosto elevata. Quest’anno si può dire piuttosto che si è mantenuto il livello standard di Raw e Smackdown anche se abbiamo assistito ad alcuni match davvero molto ben combattuti. Sicuramente le puntate europee di quest’anno si sono distinte per una presenza oseremmo dire inedita (almeno per quel che riguarda il lato lottato) negli show settimanali.
Taker still rules. Grande protagonista delle puntate settimanali della WWE in questa trasferta europea è stato certamente The Undertaker. Il Deadman, dopo il grandissimo match contro CM Punk a Wrestlemania, ha presenziato sia a Raw che a Smackdown non con la sola presenza e con un promo ma combattendo non in una sola ma in entrambe le circostanze. Una vera e propria rarità considerando il trend degli ultimi anni del Phenom. Ci basti pensare che Taker non combatteva un match a Raw da ben tre anni. Giusto per far capire la situazione. La cosa, però, che mi ha sorpreso maggiormente è stata la qualità della sua presenza sul quadrato. Ci avevano prospettato un Undertaker ormai incapace di reggersi in piedi per più di una mezz’ora ed invece il buon Mark Callaway continua a combattere davvero con grande tenacia e con la classe che lo ha sempre contraddistinto. Certo non parliamo di livelli à la CM Punk o Dolph Ziggler, ma comunque un livello piuttosto alto o comunque sorprendente in virtù di quanto si era detto e di quel che si sa delle condizioni fisiche del Deadman. Ho visto The Undertaker molto bene sia nel Six-Men Tag Team Match che lo ha visto insieme a Daniel Bryan e Kane combattere (e perdere) contro The Shield sia nell’inedito scontro contro Dean Ambrose a Smackdown. Non credo si possa parlare di rinascita e, dopo queste due apparizioni, probabilmente Taker non si farà vedere per un po’, ma certamente una sorpresa ed un’ulteriore conferma delle grandi qualità (soprattutto professionali) di questo atleta che, evidentemente, quando il fisico lo consente, non si esime dal combattere una battaglia come quella che, attualmente, lo vede impegnato contro The Shield. Una fortuna anche per gli stessi Ambrose, Rollins e Reigns che hanno la possibilità di lavorare con un “mostro sacro” come il Phenom e di poter crescere con il contributo di cotanta leggenda. Speriamo davvero che le condizioni fisiche di quest’ultimo possano permettergli di apparire più spesso possibile nella federazione perché, quando c’è lui, la differenza si vede eccome.
Swiss fall. Il riferimento, ovviamente, è al delicatissimo momento che sta vivendo uno dei talenti più puri della federazione attualmente. Mi riferisco ad Antonio Cesaro. Non un grande periodo per il wrestler svizzero che si è prima visto fuori da Wrestlemania, poi ha perso il titolo per mano del solito, anonimo Kofi Kingston ed infine, questa settimana, è stato sconfitto anche dal redivivo R-Truth. Un en-plein inaspettato e sicuramente poco piacevole visto il personaggio di cui stiamo parlando. Quello che più mi preoccupa (le sconfitte ci possono anche stare se vogliamo) è la piega che ha preso il personaggio interpretato da Claudio Castagnoli. Sembra come se la federazione voglia mettere per forza il bastone tra le ruote a questo ragazzo: prima con la storia di Aksana e le cinque lingue, adesso con le imbarazzanti esibizioni di yodel (solito ricorso agli stereotipi della WWE). La cosa francamente mi dà parecchio fastidio perché sprecare in questo modo un talento come Cesaro è un vero e proprio delitto. Ci sarebbe da chiedersi come mai in quel di Stamford si sia deciso di cambiare il trend di Antonio. Nel suo regno di U.S. Champion la WWE aveva fatto di tutto per esaltare le doti di questo ragazzo riconoscendone, evidentemente, l’immenso valore e preservandolo, tra l’altro, da qualsiasi genere di sconfitta o di brutta figura. Si dev’essere rotto qualcosa ma spero vivamente che questa rottura possa essere riparata. Cesaro è un campione ed ha tutte le carte in regola per sfondare anche nel main event. I periodi negativi capitano a tutti basta non farli durare troppo perché si rischia seriamente di affossare quella che, invece, è una risorsa preziosissima per il futuro della WWE. Per adesso non ci resta che sopportare questo periodo “sfortunato” di Antonio Cesaro sperando che in quel di Stamford possano rinsavirsi presto e riportare lo svizzero su più accettabili livelli ed anche di più.
AJ for the Divas Championship. In questo numero torno anche a parlare di categoria femminile. Il che è un rischio: visto lo scarso interesse che tutti ormai provano per questa categoria non mi sorprenderebbe se chiudeste immediatamente la lettura di questa pagina. Tuttavia credo sia giusto citare come AJ Lee sia diventata la nuova Number One Contender al Divas Championship. Oserei dire: era ora! Fin da quando il titolo è passato nelle mani di Kaitlyn, si sarebbe dovuto pensare a questa rivalità e mi sorprende si sia aspettato così tanto. AJ è indubbiamente uno dei personaggi migliori della divisione femminili (mi aspetto critiche per questa affermazione ma è un dato di fatto) e, visti i suoi precedenti con l’attuale campionessa, un feud tra le due era abbastanza prevedibile. Invece si è atteso un po’ nonostante l’assenza di “materia” di qualità per la divisione. Io continuo a sostenere che, lavorando bene, si possa anche trarre qualche beneficio dal concedere tempo alle ragazze. È chiaro che non stiamo parlando di Trish Stratus o Lita. Probabilmente non vedremo mai più Divas di questo livello, però è importante dare anche fiducia a ragazze che ci mettono impegno e dedizione, cosa che succede proprio con AJ e Kaitlyn. In più ad NXT stanno crescendo delle ragazze molto talentuose e che hanno solo bisogno di ricevere una possibilità. In questo periodo un po’ critico, è importante saper trarre il meglio dalle risorse umane di cui si dispone ed investire su di esse. Parlo per la categoria femminile così come per tutto quello che, attualmente è passato in secondo piano (leggi categoria Tag Team). Speriamo possa essere di buon auspicio perché la buona riuscita degli show della WWE (come di tutte le federazioni penso) dipende dal buon uso di ciò di cui si dispone e dalla lungimiranza di investimenti anche rischiosi come possono essere le Divas, i Tag Team ed i giovani. NXT deve essere solo un punto di partenza.
Taker still rules. Grande protagonista delle puntate settimanali della WWE in questa trasferta europea è stato certamente The Undertaker. Il Deadman, dopo il grandissimo match contro CM Punk a Wrestlemania, ha presenziato sia a Raw che a Smackdown non con la sola presenza e con un promo ma combattendo non in una sola ma in entrambe le circostanze. Una vera e propria rarità considerando il trend degli ultimi anni del Phenom. Ci basti pensare che Taker non combatteva un match a Raw da ben tre anni. Giusto per far capire la situazione. La cosa, però, che mi ha sorpreso maggiormente è stata la qualità della sua presenza sul quadrato. Ci avevano prospettato un Undertaker ormai incapace di reggersi in piedi per più di una mezz’ora ed invece il buon Mark Callaway continua a combattere davvero con grande tenacia e con la classe che lo ha sempre contraddistinto. Certo non parliamo di livelli à la CM Punk o Dolph Ziggler, ma comunque un livello piuttosto alto o comunque sorprendente in virtù di quanto si era detto e di quel che si sa delle condizioni fisiche del Deadman. Ho visto The Undertaker molto bene sia nel Six-Men Tag Team Match che lo ha visto insieme a Daniel Bryan e Kane combattere (e perdere) contro The Shield sia nell’inedito scontro contro Dean Ambrose a Smackdown. Non credo si possa parlare di rinascita e, dopo queste due apparizioni, probabilmente Taker non si farà vedere per un po’, ma certamente una sorpresa ed un’ulteriore conferma delle grandi qualità (soprattutto professionali) di questo atleta che, evidentemente, quando il fisico lo consente, non si esime dal combattere una battaglia come quella che, attualmente, lo vede impegnato contro The Shield. Una fortuna anche per gli stessi Ambrose, Rollins e Reigns che hanno la possibilità di lavorare con un “mostro sacro” come il Phenom e di poter crescere con il contributo di cotanta leggenda. Speriamo davvero che le condizioni fisiche di quest’ultimo possano permettergli di apparire più spesso possibile nella federazione perché, quando c’è lui, la differenza si vede eccome.
Swiss fall. Il riferimento, ovviamente, è al delicatissimo momento che sta vivendo uno dei talenti più puri della federazione attualmente. Mi riferisco ad Antonio Cesaro. Non un grande periodo per il wrestler svizzero che si è prima visto fuori da Wrestlemania, poi ha perso il titolo per mano del solito, anonimo Kofi Kingston ed infine, questa settimana, è stato sconfitto anche dal redivivo R-Truth. Un en-plein inaspettato e sicuramente poco piacevole visto il personaggio di cui stiamo parlando. Quello che più mi preoccupa (le sconfitte ci possono anche stare se vogliamo) è la piega che ha preso il personaggio interpretato da Claudio Castagnoli. Sembra come se la federazione voglia mettere per forza il bastone tra le ruote a questo ragazzo: prima con la storia di Aksana e le cinque lingue, adesso con le imbarazzanti esibizioni di yodel (solito ricorso agli stereotipi della WWE). La cosa francamente mi dà parecchio fastidio perché sprecare in questo modo un talento come Cesaro è un vero e proprio delitto. Ci sarebbe da chiedersi come mai in quel di Stamford si sia deciso di cambiare il trend di Antonio. Nel suo regno di U.S. Champion la WWE aveva fatto di tutto per esaltare le doti di questo ragazzo riconoscendone, evidentemente, l’immenso valore e preservandolo, tra l’altro, da qualsiasi genere di sconfitta o di brutta figura. Si dev’essere rotto qualcosa ma spero vivamente che questa rottura possa essere riparata. Cesaro è un campione ed ha tutte le carte in regola per sfondare anche nel main event. I periodi negativi capitano a tutti basta non farli durare troppo perché si rischia seriamente di affossare quella che, invece, è una risorsa preziosissima per il futuro della WWE. Per adesso non ci resta che sopportare questo periodo “sfortunato” di Antonio Cesaro sperando che in quel di Stamford possano rinsavirsi presto e riportare lo svizzero su più accettabili livelli ed anche di più.
AJ for the Divas Championship. In questo numero torno anche a parlare di categoria femminile. Il che è un rischio: visto lo scarso interesse che tutti ormai provano per questa categoria non mi sorprenderebbe se chiudeste immediatamente la lettura di questa pagina. Tuttavia credo sia giusto citare come AJ Lee sia diventata la nuova Number One Contender al Divas Championship. Oserei dire: era ora! Fin da quando il titolo è passato nelle mani di Kaitlyn, si sarebbe dovuto pensare a questa rivalità e mi sorprende si sia aspettato così tanto. AJ è indubbiamente uno dei personaggi migliori della divisione femminili (mi aspetto critiche per questa affermazione ma è un dato di fatto) e, visti i suoi precedenti con l’attuale campionessa, un feud tra le due era abbastanza prevedibile. Invece si è atteso un po’ nonostante l’assenza di “materia” di qualità per la divisione. Io continuo a sostenere che, lavorando bene, si possa anche trarre qualche beneficio dal concedere tempo alle ragazze. È chiaro che non stiamo parlando di Trish Stratus o Lita. Probabilmente non vedremo mai più Divas di questo livello, però è importante dare anche fiducia a ragazze che ci mettono impegno e dedizione, cosa che succede proprio con AJ e Kaitlyn. In più ad NXT stanno crescendo delle ragazze molto talentuose e che hanno solo bisogno di ricevere una possibilità. In questo periodo un po’ critico, è importante saper trarre il meglio dalle risorse umane di cui si dispone ed investire su di esse. Parlo per la categoria femminile così come per tutto quello che, attualmente è passato in secondo piano (leggi categoria Tag Team). Speriamo possa essere di buon auspicio perché la buona riuscita degli show della WWE (come di tutte le federazioni penso) dipende dal buon uso di ciò di cui si dispone e dalla lungimiranza di investimenti anche rischiosi come possono essere le Divas, i Tag Team ed i giovani. NXT deve essere solo un punto di partenza.
FONTE:TUTTOWRESTLING.COM