A pochissima distanza temporale da Wrestlemania, la nebbia che ha avvolto il midcarding sino a lunedì scorso si sta pian piano diradando, mostrando chiaramente la lungamente attesa card definitiva dello show. The Shield contro Orton, Sheamus e Big Show, il team Hell No contro Ziggler e Big E e Ryback contro Mark Henry dovrebbero essere gli ultimi pezzi di questo traballante puzzle…parliamone assieme nell’editoriale di oggi!
Finalmente, dopo tanti piani creati solo per essere successivamente scombussolati, la card di Wrestlemania sta prendendo la sua forma definitiva (e sarebbe anche ora) con l’ufficializzazione, o quasi, dei match che dovranno costituire l’apetizer in vista delle tre o quattro luculliane portate principali.
Procediamo per importanza, analizzando quello che per starpower risulta essere il match più “carico” dell’undercard ossia lo Shield contro lo strano trio composto da Orton, Sheamus ed il redivivo Big Show. Questo match nasce dall’esigenza duplice di tenere impegnato uno dei prodotti più “caldi” e meglio costruiti della WWE attuale, ossia lo Scudo della Giustizia, e tre delle superstar più in alto nelle gerarchie vere o presunte dei booker, ma privi di un piano lungimirante in vista della serata più importante dell’anno. Il risultato è un match che sa di ripetizione per i primi e di riempitivo per i secondi, tuttavia a volte abbiamo avuto modo di assistere anche a ben due 4 way tag team match nella stessa edizione di WM, dunque come match da aperitivo, tutto sommato, ci sta tutto.
Senza contare che un po’ tutti ci aspettiamo il troppo atteso tradimento di Orton con turn heel annesso, che dovrebbe costare la vittoria al suo team, dare il la per un feud con Sheamus nel post Wrestlemania e permettere allo Shield di uscire ancora una volta forte e pronto ad una nuova sfida, magari fondando la tanto attesa stable alle spalle di un CM Punk che, nel post Wrestlemania, necessiterà di una piccola rinfrescata e di qualche vittoria riabilitativa in vista del più che probabile job che finirà, giustamente, per concedere all’altare della streak. Anche perchè direi che abbiamo avuto modo di assistere ad un sufficiente numero di 3 Vs 3 match, dunque sarebbe anche ora di poter ammirare qualcosa di fresco e nuovo per Ambrose, Rollins e Reigns come match in singolo, la formazione di una stable chiara con Punk ed Heyman o qualcosa di simile. Una sconfitta contro il trio composto da Orton, Sheamus e Big Show avrebbe oggettivamente poco senso, ed il canovaccio di booking più semplice da seguire dovrebbe essere più o meno questo: Sheamus, alla luce della rivalità appena trascorsa, diffiderà non poco del gigante durante queste settimane, ma nel corso del match…RKO su di lui, faccia basita di Big Show e tutti a casa. Perché è nella natura di una Vipera colpire a tradimento, dunque questo match nato un po’ per mancanza di alternative potrebbe portare a qualcosa di consistente, e tutto sommato logico, nei prossimi mesi.
Diverso il discorso circa il match tra il team Hell No ed il duo composto da Dolph Ziggler e Big E “Theo Robinson on Steroids” Langston. Qui, purtroppo, stiamo parlando di riempitivo pieno, privo di qualsiasi dietrologia o logica se non un voler distogliere l’attenzione da un eventuale incasso della valigetta da parte dell’ossigenato ed atletico lottatore. Essendo fortemente convinto del turn di Orton, dubito che all’interno di questo incontro potremmo assistere anche a quello di Bryan, anzi credo che si andrà verso una conferma senza troppi scossoni o sorprese. Certo, sarebbe bello ed importante vedere uno Ziggler iperpushato con due cinture guadagnate in un’unica, magica serata (lui che pochi anni fa disputava due match a serata quasi con continuità diuturna) e sarebbe anche estremamente utile, in quanto lo si potrebbe davvero proporre come un maineventer credibile cancellando, anche se solo in parte, un booking sin troppo attendista per quanto riguarda quel salto di qualità che, come detto e scritto più volte, avrebbe meritato tra Novembre e Dicembre scorso. Anche perché il questa storyline lui ed il suo amicone sembrano essere il braccio armato di AJ per realizzare la sua vendetta, ne più e ne meno.
Problemi in vista, invece, per Daniel Bryan. Il suo personaggio ha bisogno di essere totalmente smantellato e poi riassemblato per poter acquisire nuovamente tutto lo smalto perduto. Il Team Hell No ha funzionato per un breve periodo, a tratti ancora intrattiene ma frena come il celebre “masso della vergogna” di Homer Simpson l’ascesa di Bryan, che ha dimostrato a più riprese di essere uno dei talenti più versatili, utili e talentuosi del roster attuale. Dall’Heel opportunista e cerebrale al babyface comedy, dal wrestler tecnico e vincente al vigliacco che vince di rapina: se esiste al mondo un’incarnazione di Chris Jericho nel 2013, quello potrebbe essere davvero Bryan. Il lavoro che andrà fatto su di lui, tuttavia, sarà lento e impegnativo, sinonimo odierno di eterno e logorante…lo split con Kane, che prima o poi dovrà avvenire, è più uno step necessario ed accessorio che utile. Fosse per me, sinceramente, lo eviterei passando direttamente a programmi di rilievo diverso.
Infine la battaglia dei mastodonti, Ryback Vs Mark Henry. Vi dirò, se questa faida fosse stata creata, chessò, alla Rumble e curata in modo sporadico l’accetterei con assoluta letizia. Invece, la sua improvvisazione mi lascia un leggero riserbo…fermo restando che, se esistono due atleti dell’uppercard da far collidere in modo organico, questi sono loro due. Proposti in modo estremamente simile, questi due mostri di fisicità fanno dei match brevi e delle powermoves la loro arma principale, offrendo un buon diversivo rispetto ai tanti wrestler di corporatura media. Se l’incontro sarà rapido, con tante mosse ad effetto, un falso finale (Ryback che resiste alla WSS) ed uno spot da WM (Ryback che assesta la sua finisher) potremmo assistere ad un intermezzo davvero gradevole. D’altronde Mark Henry è riuscito a disputare match più che interessanti anche contro Big Show (worker migliore di Ryback ma di gran lunga più lento), dunque è lecito aspettarsi qualcosa di decente anche con l’eterno affamato. Se invece si andrà oltre gli otto minuti di match, cosa che reputo improbabile, potremmo assistere invece ad un’ecatombe di palpebre senza precedenti.
La card tanto attesa è dunque arrivata, appena in tempo per essere valutata. I piani per questa Wrestlemania sono stati decisi in poco tempo e stravolti in un istante, dunque non aspettiamoci colpi di scena lungimiranti o particolari momenti di booking studiato. Il match dello Shield potrebbe creare presupposti per qualcosa di buono in futuro, quello di coppia è una vera e propria incognita e l’incontro tra i due big man potrebbe costituire un efficace diversivo, così come una fonte inesauribile di materiale per botchamania. Una cosa possiamo però dirla con certezza: questa Wrestlemania si presenta interessante un pò di default, senza nessun alone di must see che da sempre ha accompagnato questo brand.
Procediamo per importanza, analizzando quello che per starpower risulta essere il match più “carico” dell’undercard ossia lo Shield contro lo strano trio composto da Orton, Sheamus ed il redivivo Big Show. Questo match nasce dall’esigenza duplice di tenere impegnato uno dei prodotti più “caldi” e meglio costruiti della WWE attuale, ossia lo Scudo della Giustizia, e tre delle superstar più in alto nelle gerarchie vere o presunte dei booker, ma privi di un piano lungimirante in vista della serata più importante dell’anno. Il risultato è un match che sa di ripetizione per i primi e di riempitivo per i secondi, tuttavia a volte abbiamo avuto modo di assistere anche a ben due 4 way tag team match nella stessa edizione di WM, dunque come match da aperitivo, tutto sommato, ci sta tutto.
Senza contare che un po’ tutti ci aspettiamo il troppo atteso tradimento di Orton con turn heel annesso, che dovrebbe costare la vittoria al suo team, dare il la per un feud con Sheamus nel post Wrestlemania e permettere allo Shield di uscire ancora una volta forte e pronto ad una nuova sfida, magari fondando la tanto attesa stable alle spalle di un CM Punk che, nel post Wrestlemania, necessiterà di una piccola rinfrescata e di qualche vittoria riabilitativa in vista del più che probabile job che finirà, giustamente, per concedere all’altare della streak. Anche perchè direi che abbiamo avuto modo di assistere ad un sufficiente numero di 3 Vs 3 match, dunque sarebbe anche ora di poter ammirare qualcosa di fresco e nuovo per Ambrose, Rollins e Reigns come match in singolo, la formazione di una stable chiara con Punk ed Heyman o qualcosa di simile. Una sconfitta contro il trio composto da Orton, Sheamus e Big Show avrebbe oggettivamente poco senso, ed il canovaccio di booking più semplice da seguire dovrebbe essere più o meno questo: Sheamus, alla luce della rivalità appena trascorsa, diffiderà non poco del gigante durante queste settimane, ma nel corso del match…RKO su di lui, faccia basita di Big Show e tutti a casa. Perché è nella natura di una Vipera colpire a tradimento, dunque questo match nato un po’ per mancanza di alternative potrebbe portare a qualcosa di consistente, e tutto sommato logico, nei prossimi mesi.
Diverso il discorso circa il match tra il team Hell No ed il duo composto da Dolph Ziggler e Big E “Theo Robinson on Steroids” Langston. Qui, purtroppo, stiamo parlando di riempitivo pieno, privo di qualsiasi dietrologia o logica se non un voler distogliere l’attenzione da un eventuale incasso della valigetta da parte dell’ossigenato ed atletico lottatore. Essendo fortemente convinto del turn di Orton, dubito che all’interno di questo incontro potremmo assistere anche a quello di Bryan, anzi credo che si andrà verso una conferma senza troppi scossoni o sorprese. Certo, sarebbe bello ed importante vedere uno Ziggler iperpushato con due cinture guadagnate in un’unica, magica serata (lui che pochi anni fa disputava due match a serata quasi con continuità diuturna) e sarebbe anche estremamente utile, in quanto lo si potrebbe davvero proporre come un maineventer credibile cancellando, anche se solo in parte, un booking sin troppo attendista per quanto riguarda quel salto di qualità che, come detto e scritto più volte, avrebbe meritato tra Novembre e Dicembre scorso. Anche perché il questa storyline lui ed il suo amicone sembrano essere il braccio armato di AJ per realizzare la sua vendetta, ne più e ne meno.
Problemi in vista, invece, per Daniel Bryan. Il suo personaggio ha bisogno di essere totalmente smantellato e poi riassemblato per poter acquisire nuovamente tutto lo smalto perduto. Il Team Hell No ha funzionato per un breve periodo, a tratti ancora intrattiene ma frena come il celebre “masso della vergogna” di Homer Simpson l’ascesa di Bryan, che ha dimostrato a più riprese di essere uno dei talenti più versatili, utili e talentuosi del roster attuale. Dall’Heel opportunista e cerebrale al babyface comedy, dal wrestler tecnico e vincente al vigliacco che vince di rapina: se esiste al mondo un’incarnazione di Chris Jericho nel 2013, quello potrebbe essere davvero Bryan. Il lavoro che andrà fatto su di lui, tuttavia, sarà lento e impegnativo, sinonimo odierno di eterno e logorante…lo split con Kane, che prima o poi dovrà avvenire, è più uno step necessario ed accessorio che utile. Fosse per me, sinceramente, lo eviterei passando direttamente a programmi di rilievo diverso.
Infine la battaglia dei mastodonti, Ryback Vs Mark Henry. Vi dirò, se questa faida fosse stata creata, chessò, alla Rumble e curata in modo sporadico l’accetterei con assoluta letizia. Invece, la sua improvvisazione mi lascia un leggero riserbo…fermo restando che, se esistono due atleti dell’uppercard da far collidere in modo organico, questi sono loro due. Proposti in modo estremamente simile, questi due mostri di fisicità fanno dei match brevi e delle powermoves la loro arma principale, offrendo un buon diversivo rispetto ai tanti wrestler di corporatura media. Se l’incontro sarà rapido, con tante mosse ad effetto, un falso finale (Ryback che resiste alla WSS) ed uno spot da WM (Ryback che assesta la sua finisher) potremmo assistere ad un intermezzo davvero gradevole. D’altronde Mark Henry è riuscito a disputare match più che interessanti anche contro Big Show (worker migliore di Ryback ma di gran lunga più lento), dunque è lecito aspettarsi qualcosa di decente anche con l’eterno affamato. Se invece si andrà oltre gli otto minuti di match, cosa che reputo improbabile, potremmo assistere invece ad un’ecatombe di palpebre senza precedenti.
La card tanto attesa è dunque arrivata, appena in tempo per essere valutata. I piani per questa Wrestlemania sono stati decisi in poco tempo e stravolti in un istante, dunque non aspettiamoci colpi di scena lungimiranti o particolari momenti di booking studiato. Il match dello Shield potrebbe creare presupposti per qualcosa di buono in futuro, quello di coppia è una vera e propria incognita e l’incontro tra i due big man potrebbe costituire un efficace diversivo, così come una fonte inesauribile di materiale per botchamania. Una cosa possiamo però dirla con certezza: questa Wrestlemania si presenta interessante un pò di default, senza nessun alone di must see che da sempre ha accompagnato questo brand.
FONTE:ZONAWRESTLING.NET