Siamo appena all’inizio della stagione che ci porterà a Wrestlemania XXX, che già dobbiamo iniziare nuovamente a rimpiangere, una generica superstar del passato che infiammi gli animi e dia due schiaffoni, ad un intero roster addormentato sulle poche intuizioni che, raramente, escono dalla più sopravvalutata dirigenza della storia della WWE.
Che prima fa ponti d’oro a The Rock, poi gli fa fare la figura del fesso conscia del fatto che John Cena debba avere ancora dopo dieci anni la priorità, salvo poi ritrattare e cercare di ricucire non appena resi pubblici i buyrates di Wrestlemania.
O forse la realtà è diversa? Questo, per chi vuole fraintendere, non è un attacco a John Cena, ma a chi controfirma i contratti. Non avrei mai pensato di dirlo, ma in queste settimana, immaginare il Raw nel format delle tre ore, senza Cena, sarebbe terrificante. Con un ricambio generazionale, iniziato anni fa, che oggi possiamo definire non accettabile. E con tanti nomi che abbiamo voluto rivestire d’oro, che in realtà si stanno rivelando per quello che valgono.
La mente è come ogni anno, proiettata alla Wrestlemania successiva e, come sapete, nel 2014 non avremo una edizione qualsiasi. Per tradizione, la prima, la decima e la ventesima, hanno rappresentato molto più della card che esprimevano. Sono state una vera e propria fotografia alla storia: la prima edizione e la golden era della Rock ‘n’ Wrestling Connection, la decima con la legittimazione della New Generation, la ventesima carica di emozione, ricordi buoni a sintetizzare il primo vero evento marchiato WWE. Per la trenta, non vedo questo scalino storico da superare. Quella di quest’anno avrebbe dovuto consegnare la ribalta agli eredi di HHH, Undertaker e John Cena, che avrebbero potuto tirarare la volata in vista del traguardo di New Orleans.
Commercialmente sarà un successo, come ogni anno che è stato coinvolto The Rock, probabilmente contro Lesnar. Undertaker farà il suo match contro John Cena e magari Steve Austin verrà convinto a calcare il ring per l’ultima volta contro CM Punk. Così con molti soldi virtuali il pay per view del decennio, sarebbe un piatto ghiotto per i fan. Ma eticamente? “I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”, per fare una citazione importante.
Dove sarebbe la coerenza e l’altruismo in un ambiente di lavoro oppressivo come quello che la WWE, inconsciamente sta costruendo? La nuova Breaking Star, da cosa di farà entusiasmare per emergere? Si dovrebbe iniziare a mettere in discussione la policy del laboratorio sforna campioni marchiato NXT, che tanto rassomiglia al poco produttivo Power Plant della WCW?
Potrei stare a parlarvi delle bizze di The Rock che dopo avere incassato il bonifico e aver staccato alla fine esatta di Wrestlemania, abbia cercato di ripulirsi da quello che il circo del wrestling gli aveva lasciato addosso. Ma credo che il discorso sia più radicale e pauroso per certi versi. La prossime Wrestlemania continueranno ad essere una sorta di contenitore denuclearizzato di cuore, emozioni e sangue nuovo.
La WWE ha l’opportunità di essere non solo il punto di arrivo, ma anche quello di partenza per moltissimi giovani talenti; ma le vie intermedie sono ostruite da anni di timore, poco coraggio e scelte miopi. Non amo Sheamus e ancora oggi non accetto la fiducia cieca riposta in lui al suo debutto. Coerenza vorrebbe dire spostare la bilancia dello Shield su Dean Ambrose in estate e consegnarli la cintura WWE. Onestà vorrebbe dire guardarsi allo specchio e far fare un passo indietro a Ryback e tanti altri. Altruismo vorrebbe dire iniziare a bookare le poche stelle rimaste per mandare veramente over i nuovi.
O forse la realtà è diversa? Questo, per chi vuole fraintendere, non è un attacco a John Cena, ma a chi controfirma i contratti. Non avrei mai pensato di dirlo, ma in queste settimana, immaginare il Raw nel format delle tre ore, senza Cena, sarebbe terrificante. Con un ricambio generazionale, iniziato anni fa, che oggi possiamo definire non accettabile. E con tanti nomi che abbiamo voluto rivestire d’oro, che in realtà si stanno rivelando per quello che valgono.
La mente è come ogni anno, proiettata alla Wrestlemania successiva e, come sapete, nel 2014 non avremo una edizione qualsiasi. Per tradizione, la prima, la decima e la ventesima, hanno rappresentato molto più della card che esprimevano. Sono state una vera e propria fotografia alla storia: la prima edizione e la golden era della Rock ‘n’ Wrestling Connection, la decima con la legittimazione della New Generation, la ventesima carica di emozione, ricordi buoni a sintetizzare il primo vero evento marchiato WWE. Per la trenta, non vedo questo scalino storico da superare. Quella di quest’anno avrebbe dovuto consegnare la ribalta agli eredi di HHH, Undertaker e John Cena, che avrebbero potuto tirarare la volata in vista del traguardo di New Orleans.
Commercialmente sarà un successo, come ogni anno che è stato coinvolto The Rock, probabilmente contro Lesnar. Undertaker farà il suo match contro John Cena e magari Steve Austin verrà convinto a calcare il ring per l’ultima volta contro CM Punk. Così con molti soldi virtuali il pay per view del decennio, sarebbe un piatto ghiotto per i fan. Ma eticamente? “I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”, per fare una citazione importante.
Dove sarebbe la coerenza e l’altruismo in un ambiente di lavoro oppressivo come quello che la WWE, inconsciamente sta costruendo? La nuova Breaking Star, da cosa di farà entusiasmare per emergere? Si dovrebbe iniziare a mettere in discussione la policy del laboratorio sforna campioni marchiato NXT, che tanto rassomiglia al poco produttivo Power Plant della WCW?
Potrei stare a parlarvi delle bizze di The Rock che dopo avere incassato il bonifico e aver staccato alla fine esatta di Wrestlemania, abbia cercato di ripulirsi da quello che il circo del wrestling gli aveva lasciato addosso. Ma credo che il discorso sia più radicale e pauroso per certi versi. La prossime Wrestlemania continueranno ad essere una sorta di contenitore denuclearizzato di cuore, emozioni e sangue nuovo.
La WWE ha l’opportunità di essere non solo il punto di arrivo, ma anche quello di partenza per moltissimi giovani talenti; ma le vie intermedie sono ostruite da anni di timore, poco coraggio e scelte miopi. Non amo Sheamus e ancora oggi non accetto la fiducia cieca riposta in lui al suo debutto. Coerenza vorrebbe dire spostare la bilancia dello Shield su Dean Ambrose in estate e consegnarli la cintura WWE. Onestà vorrebbe dire guardarsi allo specchio e far fare un passo indietro a Ryback e tanti altri. Altruismo vorrebbe dire iniziare a bookare le poche stelle rimaste per mandare veramente over i nuovi.
FONTE:ZONAWRESTLING.NET