Elimination Chamber passa agli archivi lasciandoci un Main Event che sa di eterna incompiuta, uno Shield sugli scudi (scusate, non ho saputo resistere) ed un nuovo number one contender, il neo patriota antisemita Jack Swagger. Questa scalata record da “che fine ha fatto?” a match Titolato a Wrestlemania e molto altro in questo editoriale!
Quando Jack Swagger è tornato, un po’ a sorpresa, con la stessa identica gimmick ed una barba virile ho storto non poco il naso, in quanto non basta una dimostrazione estetica di testosterone per trasformare un midcarder in qualcosa di più. Una volta affiancato all’ei fu Dutch Mantell, invece, il quadro mi è parso chiaro come il sole: l’All American American è diventato un patriota spietato, estremista e xenofobo ed essendo questa gimmick troppo complessa per un personaggio limitato al microfono come il nostro Jackie, il lavoro vocale lo si lascia al 90% al buon Zeb Coulter. A questo aggiungiamo la parte finale di questo “re packaging”, ossia una nuova theme song (che io personalmente adoro), un nuovo nome alla finisher, una catchphrase d’impatto ed il gioco è fatto: piaccia o non piaccia, abbiamo ottenuto un nuovo personaggio.
Il messaggio di questa gimmick è forte, violento e decisamente poco PG per una WWE volta all’integrazione ed all’anti bullismo: non sei come me, non hai il mio stesso colore e dunque vai fuori dal mio paese. Un concetto già usato nel wrestling del passato, un messaggio semplice e facile da non condividere, adatto per fornire una spinta rapida e forse poco duratura all’heel di turno.
Molti rimpiangono JBL, ricordandolo come uno dei personaggi meglio riusciti e costruiti degli ultimi anni…ma questo personaggio non uscì dal nulla esattamente come Swagger, passando da alcolista anonimo a Wrestlemania XX a ricco affarista qualche giorno dopo a Smackdown? E chi ricorda le vignette iniziali che riprendevano un JBL su di una macchina della polizia di frontiera impegnato a rispedire i Messicani oltre il confine durante il feud con Eddie Guerrero, che tanto bene ha fatto all’ex Wrestling God?
Lungi da me raffrontare il livello di talento (soprattutto microfonico) di JBL rispetto al buon Swagger, ma prima di censurare e bollare come insuccesso questa gimmick aspettiamo almeno un paio di mesi. Una cosa è certa: non avrei fatto tutto e subito, nel senso che è vero che il suo personaggio e quello di Alberto Del Rio superface ispanico si incastrano alla perfezione, ma prima di spedirlo in modo così repentino verso l’alto gli avrei concesso almeno un feud di transizione che so, contro un Rey Mysterio o un Sin Cara.
Invece in questa WWE non c’è tempo di pazientare, non c’è tempo di desiderare un match o di avere il gusto di poter ipotizzare piani a lungo termine che, diciamocelo, non esistono: Jack Swagger è tornato con una nuova gimmick dopo anni di midcarding cucita “ad hoc” sul Campione Messicano, è stato inserito in un match come l’Elimination Chamber e lo ha vinto in molto meno di un mese, proponendosi immediatamente come number one contender nel PPV più importante dell’anno…troppo, troppo frettolosi in quel di Stamford. Detto questo, comunque, ricordiamo che non stiamo parlando di un match di cartello ma di un incontro valido per un Titolo minore relegato ad essere l’opener di PPV di transizione, ossia il Titolo dei Pesi Massimi: essere troppo critici sta a zero, in quanto non stiamo parlando ASSOLUTAMENTE di un Jack Swagger in un main event di Wrestlemania, ma solo di un match di quarto o addirittura quinto piano.
La cosa estremamente positiva di questo feud che si prospetta all’orizzonte è che, per una volta tanto, avremo una vera e propria storia alla base di un match. Una storia semplice, leggermente classica, politicamente scorretta ma comunque uno sfondo perfetto su cui collocare un heel facilmente odiabile ed un face che ha un disperato bisogno di essere visto come tale, un Messicano orgoglioso (e ricco, forse questo potrebbe essere una falla logica non da poco) contro un Americano tradizionalista, ottuso ed ignorante. Da tanto, troppo tempo non assistevamo ad uno storytelling corposo alla base del Titolo dei Pesi Massimi, affondato da anni nel clichè “hai qualcosa che io voglio, affrontiamoci!” e la cosa, devo essere sincero, non mi dispiace neanche un po’.
La vera star di questo feud, sono sicuro, sarà il magager di Jack Swagger, Zeb Coulter. Ottimo parlatore da 35 anni, la parte del veterano arrabbiato che spara gli scoiattoli nei boschi cucinandoli nel suo cottage, beve budweiser e Moonshine brindando alla bandiera di Gadsden ed odia tutto quello che non sia “classico” gli calza a dir poco a pennello: l’interazione con i monodimensionali Del Rio e Rodriguez sarà molto forte, così come il messaggio perennemente sotteso alla catchphrase “We, The People!”. Siamo noi le persone, siamo noi gli Americani…tutti gli altri, fuori dalle scatole.
Senza contare che tutti attendono con ansia il debutto televisivo di El Generico in WWE. Quale potrebbe essere la perfetta antitesi per un uomo bianco che si crede un luchador Messicano? La risposta è semplice, il nostro goffo amicone americano. Forse troppo goffo.
Mentre Coulter è il punto forte di questa gimmick, infatti, il punto debole potrebbe essere proprio Swagger. Il modo in cui parla, il modo in cui si agita, le sue espressioni sono così traballanti e forzatamente minacciose da fare quasi tenerezza, altro che paura. Sarà lui l’artefice del suo successo o l’autore unico del suo declino, la longevità di questo push dipenderà solo da lui e dalla sua interpretazione di questa gimmick serissima e lontana anni luce dall’heel comedy che se la prende con i Muppets. Dal canto mio dubito che possa riuscire ad emergere come main eventer in senso assoluto, anzi vedo molto più probabile l’ipotesi che, una volta finita Wrestlemania, il suo personaggio, salvo sorprese, potrebbe scendere velocemente verso il declino.
Tirando le somme credo che ci siano molte zone d’ombra aleggianti su questa gimmick, ma anche molti lati potenzialmente brillanti. Il contesto in cui verrà inserito è tutt’altro che di primo piano in una Wrestlemania con Rock Vs Cena, CM Punk Vs Taker (?), Triple H Vs Brock Lesnar e con uno Shield caldissimo e di sicuro impegnato in qualche match di rilievo, dunque non “rovinerà” affatto lo starpower del Grandaddy of’em all. Senza contare che la storia alla base del feud tra Swagger e Del Rio potrebbe essere ben congegnata ed abbastanza coinvolgente: dubito che Jackie possa portare a casa la Cintura ma di sicuro accolgo di buon grado questo match piuttosto che un feud/fotocopia per Del Rio con un monster heel come Mark Henry, oppure un improvvisazione d’autore con uno Ziggler che, a questo punto, potrebbe incassare la valigetta proprio nella sera più importante dell’anno.
Il messaggio di questa gimmick è forte, violento e decisamente poco PG per una WWE volta all’integrazione ed all’anti bullismo: non sei come me, non hai il mio stesso colore e dunque vai fuori dal mio paese. Un concetto già usato nel wrestling del passato, un messaggio semplice e facile da non condividere, adatto per fornire una spinta rapida e forse poco duratura all’heel di turno.
Molti rimpiangono JBL, ricordandolo come uno dei personaggi meglio riusciti e costruiti degli ultimi anni…ma questo personaggio non uscì dal nulla esattamente come Swagger, passando da alcolista anonimo a Wrestlemania XX a ricco affarista qualche giorno dopo a Smackdown? E chi ricorda le vignette iniziali che riprendevano un JBL su di una macchina della polizia di frontiera impegnato a rispedire i Messicani oltre il confine durante il feud con Eddie Guerrero, che tanto bene ha fatto all’ex Wrestling God?
Lungi da me raffrontare il livello di talento (soprattutto microfonico) di JBL rispetto al buon Swagger, ma prima di censurare e bollare come insuccesso questa gimmick aspettiamo almeno un paio di mesi. Una cosa è certa: non avrei fatto tutto e subito, nel senso che è vero che il suo personaggio e quello di Alberto Del Rio superface ispanico si incastrano alla perfezione, ma prima di spedirlo in modo così repentino verso l’alto gli avrei concesso almeno un feud di transizione che so, contro un Rey Mysterio o un Sin Cara.
Invece in questa WWE non c’è tempo di pazientare, non c’è tempo di desiderare un match o di avere il gusto di poter ipotizzare piani a lungo termine che, diciamocelo, non esistono: Jack Swagger è tornato con una nuova gimmick dopo anni di midcarding cucita “ad hoc” sul Campione Messicano, è stato inserito in un match come l’Elimination Chamber e lo ha vinto in molto meno di un mese, proponendosi immediatamente come number one contender nel PPV più importante dell’anno…troppo, troppo frettolosi in quel di Stamford. Detto questo, comunque, ricordiamo che non stiamo parlando di un match di cartello ma di un incontro valido per un Titolo minore relegato ad essere l’opener di PPV di transizione, ossia il Titolo dei Pesi Massimi: essere troppo critici sta a zero, in quanto non stiamo parlando ASSOLUTAMENTE di un Jack Swagger in un main event di Wrestlemania, ma solo di un match di quarto o addirittura quinto piano.
La cosa estremamente positiva di questo feud che si prospetta all’orizzonte è che, per una volta tanto, avremo una vera e propria storia alla base di un match. Una storia semplice, leggermente classica, politicamente scorretta ma comunque uno sfondo perfetto su cui collocare un heel facilmente odiabile ed un face che ha un disperato bisogno di essere visto come tale, un Messicano orgoglioso (e ricco, forse questo potrebbe essere una falla logica non da poco) contro un Americano tradizionalista, ottuso ed ignorante. Da tanto, troppo tempo non assistevamo ad uno storytelling corposo alla base del Titolo dei Pesi Massimi, affondato da anni nel clichè “hai qualcosa che io voglio, affrontiamoci!” e la cosa, devo essere sincero, non mi dispiace neanche un po’.
La vera star di questo feud, sono sicuro, sarà il magager di Jack Swagger, Zeb Coulter. Ottimo parlatore da 35 anni, la parte del veterano arrabbiato che spara gli scoiattoli nei boschi cucinandoli nel suo cottage, beve budweiser e Moonshine brindando alla bandiera di Gadsden ed odia tutto quello che non sia “classico” gli calza a dir poco a pennello: l’interazione con i monodimensionali Del Rio e Rodriguez sarà molto forte, così come il messaggio perennemente sotteso alla catchphrase “We, The People!”. Siamo noi le persone, siamo noi gli Americani…tutti gli altri, fuori dalle scatole.
Senza contare che tutti attendono con ansia il debutto televisivo di El Generico in WWE. Quale potrebbe essere la perfetta antitesi per un uomo bianco che si crede un luchador Messicano? La risposta è semplice, il nostro goffo amicone americano. Forse troppo goffo.
Mentre Coulter è il punto forte di questa gimmick, infatti, il punto debole potrebbe essere proprio Swagger. Il modo in cui parla, il modo in cui si agita, le sue espressioni sono così traballanti e forzatamente minacciose da fare quasi tenerezza, altro che paura. Sarà lui l’artefice del suo successo o l’autore unico del suo declino, la longevità di questo push dipenderà solo da lui e dalla sua interpretazione di questa gimmick serissima e lontana anni luce dall’heel comedy che se la prende con i Muppets. Dal canto mio dubito che possa riuscire ad emergere come main eventer in senso assoluto, anzi vedo molto più probabile l’ipotesi che, una volta finita Wrestlemania, il suo personaggio, salvo sorprese, potrebbe scendere velocemente verso il declino.
Tirando le somme credo che ci siano molte zone d’ombra aleggianti su questa gimmick, ma anche molti lati potenzialmente brillanti. Il contesto in cui verrà inserito è tutt’altro che di primo piano in una Wrestlemania con Rock Vs Cena, CM Punk Vs Taker (?), Triple H Vs Brock Lesnar e con uno Shield caldissimo e di sicuro impegnato in qualche match di rilievo, dunque non “rovinerà” affatto lo starpower del Grandaddy of’em all. Senza contare che la storia alla base del feud tra Swagger e Del Rio potrebbe essere ben congegnata ed abbastanza coinvolgente: dubito che Jackie possa portare a casa la Cintura ma di sicuro accolgo di buon grado questo match piuttosto che un feud/fotocopia per Del Rio con un monster heel come Mark Henry, oppure un improvvisazione d’autore con uno Ziggler che, a questo punto, potrebbe incassare la valigetta proprio nella sera più importante dell’anno.
FONTE:ZONAWRESTLING.NET