La Royal Rumble è passata e John Cena l’ha vinta. Regolare come le tasse. Un risultato che mi è difficile da valutare lucidamente a poche ore dal pay per view e dalla puntata di Raw. Del vincitore, in quest’occasione ne parliamo indirettamente, in quanto prossimo probabile avversario dello Shield a Elimination Chamber.
E se per Cena è iniziato l’ennesimo capitolo vincente della sua carriera, per gli ex rookie di NXT, si è concluso il primo. La storyline che li ha portati al debutto, si è conclusa lunedì con la trasmissione del video del “falso” Heyman. Abbiamo capito che sono stati mercenari assoldati dall’ex campione WWE e avanti così. Da adesso inizierà, per loro, una nuova parte di carriera. Nel breve periodo li aspetterà pochissimo in vista di Wrestlemania e un sicuro ruolo di jobber a Elimination Chamber contro i top face John Cena, Sheamus e Ryback. Poi arriverà la primavera e vedremo di che pasta sono veramente fatti.
Molto convincenti nell’unica prova in-ring a TLC 2012, dovranno mantenere inalterato ciò che hanno promesso prima e poi mostrato, fino a questo momento. Non aver partecipato al Royal Rumble match, non ha inficiato il loro status, anzi, questa voluta presa di distanze dagli affari ufficiali WWE, è in sostanza il cardine del loro fascino. Sono stati padroni assoluti negli ultimi mesi dei segmenti di Raw e i booker non gli hanno risparmiato belle figure contro Ryback, The Rock, Sheamus e incredibilmente John Cena. Dico incredibilmente perchè abbiamo tutti ancora negli occhi, come hanno tramutato il due volte vincitore della Rumble nel carnefice del Nexus, qualche anno fa.
E, vi dico la verità, mi ero convinto che volessero proteggere Ambrose, Reigns e Rollins da questo rischio. Dal loro debutto fino a lunedì scorso, non avevano mai incrociato o attaccato John Cena. In chiave storyline non lo avevano mai inquadrato come soggetto portatore di ingiustizie in WWE. Subdola WWE.
Adesso, si va verso Wrestlemania 29. E si prospetta una edizione senza troppi rischi all’orizzonte. E per “rischi” intendo ampio spazio a nomi nuovi nelle zona altissime della card, quasi come a voler monetizzare il lavoro su CM Punk nel 2012. Credo, perciò, che dopo la bella vittoria nel pay per view di dicembre, Ambrose e soci, non avranno un importante highlight al MetLife Stadium.
E un impiego separato dei tre, lo riterrei acerbo per i character ancora bisognosi di cure e attenzioni, da parte dei booker nella caratterizzazione ancora troppo ricca di spigoli. Il canovaccio portante delle loro apparizioni, ovvero attacco al face e segmento backstage, non rende giustizia alle potenzialità nascoste dei tre.
Questo, in primis alla WWE, non permette una giusta valutazione di ciò che portano in televisione. Dire che Ambrose è migliore, rispetto a Reigns e Rollins, oppure invertite liberamente i fattori, è semplicemente un preconcetto, formato nella nostra testa dal curriculum dei tre. Perchè, ripeto, come Shield hanno appena accennato.
Personalmente potrei dirvi che Dean Ambrose ha, dei tre, maggiori spunti di crescita, che Reigns ha il fisico più “adatto” ai gusti del capo e che Rollins potenzialmente potrebbe diventare uno dei poster boy della compagnia.
Resta, positivamente, sullo sfondo una cura maniacale nella modalità di promozione dal NXT dei nuovi talenti, non più promossi e messi a marcire a Superstars. Il capolavoro Nexus sarà inarrivabile per anni, ovvero uno step massiccio di talenti, ma quello che stanno portando a casa con gli Shield è sicuramente superiore alle più rosee aspettative.
Principalmente perchè si tratta di una storyline di prospettiva, non nata senza sapere come terminarla, tipo gli Aces and Eights in TNA.
Se questi ragazzi li vogliamo tra, faccio per dire, cinque anni nel main event, non si deve avere la paura di metterli al livello delle Top Stars odierne, facendoli anche perdere. Nel wrestling come nella vita, l’esperienza conta. E parecchio.
Molto convincenti nell’unica prova in-ring a TLC 2012, dovranno mantenere inalterato ciò che hanno promesso prima e poi mostrato, fino a questo momento. Non aver partecipato al Royal Rumble match, non ha inficiato il loro status, anzi, questa voluta presa di distanze dagli affari ufficiali WWE, è in sostanza il cardine del loro fascino. Sono stati padroni assoluti negli ultimi mesi dei segmenti di Raw e i booker non gli hanno risparmiato belle figure contro Ryback, The Rock, Sheamus e incredibilmente John Cena. Dico incredibilmente perchè abbiamo tutti ancora negli occhi, come hanno tramutato il due volte vincitore della Rumble nel carnefice del Nexus, qualche anno fa.
E, vi dico la verità, mi ero convinto che volessero proteggere Ambrose, Reigns e Rollins da questo rischio. Dal loro debutto fino a lunedì scorso, non avevano mai incrociato o attaccato John Cena. In chiave storyline non lo avevano mai inquadrato come soggetto portatore di ingiustizie in WWE. Subdola WWE.
Adesso, si va verso Wrestlemania 29. E si prospetta una edizione senza troppi rischi all’orizzonte. E per “rischi” intendo ampio spazio a nomi nuovi nelle zona altissime della card, quasi come a voler monetizzare il lavoro su CM Punk nel 2012. Credo, perciò, che dopo la bella vittoria nel pay per view di dicembre, Ambrose e soci, non avranno un importante highlight al MetLife Stadium.
E un impiego separato dei tre, lo riterrei acerbo per i character ancora bisognosi di cure e attenzioni, da parte dei booker nella caratterizzazione ancora troppo ricca di spigoli. Il canovaccio portante delle loro apparizioni, ovvero attacco al face e segmento backstage, non rende giustizia alle potenzialità nascoste dei tre.
Questo, in primis alla WWE, non permette una giusta valutazione di ciò che portano in televisione. Dire che Ambrose è migliore, rispetto a Reigns e Rollins, oppure invertite liberamente i fattori, è semplicemente un preconcetto, formato nella nostra testa dal curriculum dei tre. Perchè, ripeto, come Shield hanno appena accennato.
Personalmente potrei dirvi che Dean Ambrose ha, dei tre, maggiori spunti di crescita, che Reigns ha il fisico più “adatto” ai gusti del capo e che Rollins potenzialmente potrebbe diventare uno dei poster boy della compagnia.
Resta, positivamente, sullo sfondo una cura maniacale nella modalità di promozione dal NXT dei nuovi talenti, non più promossi e messi a marcire a Superstars. Il capolavoro Nexus sarà inarrivabile per anni, ovvero uno step massiccio di talenti, ma quello che stanno portando a casa con gli Shield è sicuramente superiore alle più rosee aspettative.
Principalmente perchè si tratta di una storyline di prospettiva, non nata senza sapere come terminarla, tipo gli Aces and Eights in TNA.
Se questi ragazzi li vogliamo tra, faccio per dire, cinque anni nel main event, non si deve avere la paura di metterli al livello delle Top Stars odierne, facendoli anche perdere. Nel wrestling come nella vita, l’esperienza conta. E parecchio.
FONTE:ZONAWRESTLING.NET