Quella della valigetta è una stipulazione logora? Il pubblico della WWE può insegnare qualcosa ai booker? Dolph Ziggler può davvero generare "Money"? A questi interrogativi marzulliani prova a rispondere RatedRFrà.
Quello che leggo generalmente quanto si parla della stipulazione del Money in the Bank è che si tratta di un meccanismo logoro, abusato, che consente di realizzare dei rapidi colpi di scena e portare improvvisamente al top gente che non è pronta a diventare campione, che dà luogo a regni di paglia e spesso troppo affrettati: questo, certamente, non è il caso di Dolph Ziggler.
Otto mesi, sono passati otto mesi da quando lo Show-off si è impossessato della preziosa valigia azzurra che assicura un match valido per il World Heavyweight Championship in qualunque momento, per un anno. E in quest'anno Dolph si è trovato spesso dimenticato, a volte lanciatissimo come nel trionfo a TLC contro John Cena, poi sommerso dal letame a fine anno (per mano, neanche a dirlo, del re del merdismo), per poi ricadere nell'amnesia dei booker, che hanno preferito prolungare negli ultimi mesi il campione da face di plastica di Alberto del Rio. Evidentemente ancora la WWE non aveva imparato la lezione fornitagli dall'esperienza del precipizio in cui il titolo dei pesi massimi era caduto durante il regno del guerriero celtico, decidendo, con un'operazione nostalgia tanto voluta quanto poco sensata, di voler creare un nuovo campione messicano, che non facesse percepire al pubblico l'assenza di Rey Mysterio e il flop totale di Sin Cara, e che rievocasse il più possibile le gesta del vero grande eroe latino, Eddie Guerrero. Peccato che di Eddie non ne nasce uno al giorno, e per quanto Alberto del Rio sia un signor wrestler, l'operazione copia-incolla effettuata su di lui è stata un disastro totale, abissale come il silenzio che ha avvolto il suo match e la sua vittoria contro Swagger a WrestleMania. Ci hanno provato in tutti i modi, anche mettendogli contro il character del real american con a fianco un manager esperto come Zeb Colter. Ma niente, il pubblico si è dimostrato sempre più disaffezionato a questo revival messicano, e probabilmente tutta l'operazione è andata a farsi benedire, a causa del fatto, a mio parere, che è stata superficialmente sottovalutata la presenza di un pubblico estremamente smart nelle zone in cui è stato disputata sia l'edizione 29 del Grandaddy, sia la (molto più interessante) successiva edizione di Raw.
Impossibile non notare il contrasto, da un lato, tra i fischi e il silenzio che hanno caratterizzato la riconquista del titolo WWE da parte di John Cena, che ci prende anche per i fondelli ballicchiando sulla nostra ingenua speranza nell'assistere ad un "heel turn"; e il boato che si è scatenato invece quando, dopo i tristi siparietti messi in scena dagli attuali inutili, fotocopiati e involuti top face del momento (Alberto, Sheamus e soprattutto Randy Orton), Dolph si è preso quello che gli spettava. Il locker room e tutto il mondo del wrestling hanno osannato la vittoria di uno che se l'è veramente sudata, senza raccomandazioni e senza imposizioni dall'alto, uno che non è stato l'eroe della filosofia del "voler piacere ad ogni costo al pubblico", ma che con i suoi progressi, la pazienza e la grande abilità sul ring si è conquistato il rispetto di chi lavora con lui. Quindi, devo dirlo, nonostante siano otto anni che esiste questa stipulazione, il brivido che mi ha dato vedere ( e rivedere) l'incasso da parte di uno dei miei atleti preferiti è stato veramente forte, lontano anni luce da qualunque sensazione mi potesse dare una blanda e incolore edizione di WrestleMania. Ovviamente il valore dell'incasso dipende dal wrestler coinvolto: posso dire di essere stato contento stavolta come lo sono stato quando Punk incassò la seconda volta contro Jeff Hardy, quando Daniel Bryan ha incassato contro Big Show, e quando Kane ha posto il record dell'incasso più veloce, dopo una sola ora, contro Rey Mysterio (non considerando il mitico, primo incasso di Edge, chiaramente).
Condivido la scelta della WWE di farlo aspettare così tanto, sebbene ritengo che lo Showcase of Immortals sarebbe stato il contesto giusto per vedere questo cashing-in, invece di fare scivolare nella noia e nell'indifferenza il match valido per il WHC. E ovviamente la mia speranza è che Dolph, con AJ e Big E., possa ridare lustro a SmackDown e a questa cintura, intorno alla quale non sono state scritte storie convincenti da troppo tempo e anche quest'ultima, relativa al contrasto tra la visione dell'America come terra di opportunità e quella xenofoba del "We the People",dopo un inizio sorprendente, è scoppiata come una bolla di sapone a causa dello scarso carisma e presa sul pubblico dei wrestler coinvolti.
Vittoria meritata, attesa e sudata dunque, quella dello Show-off. Impossibile non fare un paragone con l'ultimo incasso della valigetta, quella rossa. John Cena, sempre integerrimo e con una fiducia nei propri mezzi tale da sfiorare la presunzione assoluta, dichiara di voler incassare la sua shot, conquistata la stessa sera in cui Dolph era diventato Mr.Money in the Bank, nella 1000 edizione di Raw, contro il campione WWE, CM Punk. Tutti sappiamo com'è andata a finire: John Cena è l'unico nella storia che ha fallito l'incasso della briefcase, prolungando quindi la lunga agonia del suo anno nero 2012, iniziato a Miami con la sconfitta da parte di The Rock. Oggi, dopo che entrambe le valigette sono state incassate, viene spontaneo domandarsi: chi ha conquistato la "vera" redenzione tra i due detentori del Money in the Bank 2012? La mia risposta è alquanto scontata.
Aggiungo altre due considerazioni: spero che Dolph e AJ non vengano presentati come i successori, gli emuli, gli eredi di Edge e Lita. Il wrestling business è ciclico, si sa, e i personaggi, le gimmick, sono assai ricorrenti (basti pensare che Fandango viene al momento accusato di essere un misto tra un annacquato Val Venis, John Morrison e Rico). Io, da grande sostenitore di Dolph, spero che non venga bruciato in paragoni troppo stringenti con Mr.Perfect (per il look ) o con Edge (per l'aiuto dato alla sua carriera da Vickie e per le sue performance di french kiss con AJ). Il lavoro più duro Dolph deve ancora farlo: fare emergere una sua personalità netta, distinguibile, che possa soddisfare i palati esigenti degli incontentabili (tipo me!) e farsi rispettare anche da chi di solito va dietro agli eroi della gente. Riuscirà a non farsi scappare l'occasione della vita, a non farsi ridurre al solito heel codardo che vince grazie alle interferenze? Anche stavolta punto la mia monetina su di lui.
Infine, non posso non notare una coincidenza alquanto bizzarra: WM chiude la triste e scontata storia della redenzione di John Cena con la scomparsa di The Rock, che non si sa se tornerà ad Extreme Rules per invocare la sua rematch clause; nella puntata successiva di Raw diventa nuovo campione del mondo Dolph Ziggler, proprio uno di quelli, a quanto riferiscono i rumors, che più di ogni altro si era fatto portavoce del malessere e del malcontento del backstage nei confronti dei part-time wrestler e in specie del Great One, accusato di togliere spazio dal palcoscenico più importante chi si fa il mazzo tutto l'anno. Non posso non leggere tutto ciò se non come una rivalsa, come una vera redenzione, di chi è stato estromesso dalla serata più importante, relegato al low-carding dell'evento, nei confronti dei grandi nomi. A questo punto mi viene da chiedere: perchè una strategia così conservatrice al Grandaddy e tutti i colpi di scena la sera successiva? Perchè voler lasciare il pubblico muto, indifferente, annoiato dalla mancanza di qualunque colpo di scena una sera, per poi sconvolgerlo la sera dopo? Perchè fare una WrestleMania mark, dagli esiti scontati, senza sussulti, e una puntata di Raw, epica, memorabile, tra le migliori degli ultimi anni, sommersa dai cori degli smart più scatenati? Come direbbe qualche troll che naviga sulle nostre pagine, "é per il bisnes". Ma come diceva qualcuno durante un famoso promo, se si ascoltasse più questo "altro" tipo di pubblico, il business ne beneficerebbe: se non altro, perchè i più grandicelli hanno più soldi in tasca da spendere rispetto ai piccoli Jimmy. Le parole precise di quel promo erano "Vince is a millionaire, who should be a billionaire". Che Vince quindi impari la lezione, perchè anche a settant'anni non è tardi per capire quali sono i gusti dei fan e la smetta di fare finta che il pubblico dell'altra sera gli sia piaciuto. Che si riprenda i suoi giocattolini creati ad arte per vendere polsini e cappellini, i suoi John Cena, i suoi Sheamus e i suoi Randy Orton, che lasciano il pubblico a sbadigliare, e li riponga sullo scaffale ad impolverarsi. Non è mai tardi per imparare, e come dico sempre, il potere è nelle nostre mani, nelle mani di un pubblico che può fischiare, può chiedere di invertire la rotta, e può urlare "SAME OLD SHIT" o "WE WANT ZIGGLER". Show-off, è il tuo momento. Mostra al mondo di cosa sei capace, e anche noi, spettatori di questo grande "bisnes", mostriamo quello che vogliamo veramente, urlandolo come la folla dell'IZOD Center. Che sia Dolph, stavolta, a rendersi portavoce del cambiamento di rotta.
Otto mesi, sono passati otto mesi da quando lo Show-off si è impossessato della preziosa valigia azzurra che assicura un match valido per il World Heavyweight Championship in qualunque momento, per un anno. E in quest'anno Dolph si è trovato spesso dimenticato, a volte lanciatissimo come nel trionfo a TLC contro John Cena, poi sommerso dal letame a fine anno (per mano, neanche a dirlo, del re del merdismo), per poi ricadere nell'amnesia dei booker, che hanno preferito prolungare negli ultimi mesi il campione da face di plastica di Alberto del Rio. Evidentemente ancora la WWE non aveva imparato la lezione fornitagli dall'esperienza del precipizio in cui il titolo dei pesi massimi era caduto durante il regno del guerriero celtico, decidendo, con un'operazione nostalgia tanto voluta quanto poco sensata, di voler creare un nuovo campione messicano, che non facesse percepire al pubblico l'assenza di Rey Mysterio e il flop totale di Sin Cara, e che rievocasse il più possibile le gesta del vero grande eroe latino, Eddie Guerrero. Peccato che di Eddie non ne nasce uno al giorno, e per quanto Alberto del Rio sia un signor wrestler, l'operazione copia-incolla effettuata su di lui è stata un disastro totale, abissale come il silenzio che ha avvolto il suo match e la sua vittoria contro Swagger a WrestleMania. Ci hanno provato in tutti i modi, anche mettendogli contro il character del real american con a fianco un manager esperto come Zeb Colter. Ma niente, il pubblico si è dimostrato sempre più disaffezionato a questo revival messicano, e probabilmente tutta l'operazione è andata a farsi benedire, a causa del fatto, a mio parere, che è stata superficialmente sottovalutata la presenza di un pubblico estremamente smart nelle zone in cui è stato disputata sia l'edizione 29 del Grandaddy, sia la (molto più interessante) successiva edizione di Raw.
Impossibile non notare il contrasto, da un lato, tra i fischi e il silenzio che hanno caratterizzato la riconquista del titolo WWE da parte di John Cena, che ci prende anche per i fondelli ballicchiando sulla nostra ingenua speranza nell'assistere ad un "heel turn"; e il boato che si è scatenato invece quando, dopo i tristi siparietti messi in scena dagli attuali inutili, fotocopiati e involuti top face del momento (Alberto, Sheamus e soprattutto Randy Orton), Dolph si è preso quello che gli spettava. Il locker room e tutto il mondo del wrestling hanno osannato la vittoria di uno che se l'è veramente sudata, senza raccomandazioni e senza imposizioni dall'alto, uno che non è stato l'eroe della filosofia del "voler piacere ad ogni costo al pubblico", ma che con i suoi progressi, la pazienza e la grande abilità sul ring si è conquistato il rispetto di chi lavora con lui. Quindi, devo dirlo, nonostante siano otto anni che esiste questa stipulazione, il brivido che mi ha dato vedere ( e rivedere) l'incasso da parte di uno dei miei atleti preferiti è stato veramente forte, lontano anni luce da qualunque sensazione mi potesse dare una blanda e incolore edizione di WrestleMania. Ovviamente il valore dell'incasso dipende dal wrestler coinvolto: posso dire di essere stato contento stavolta come lo sono stato quando Punk incassò la seconda volta contro Jeff Hardy, quando Daniel Bryan ha incassato contro Big Show, e quando Kane ha posto il record dell'incasso più veloce, dopo una sola ora, contro Rey Mysterio (non considerando il mitico, primo incasso di Edge, chiaramente).
Condivido la scelta della WWE di farlo aspettare così tanto, sebbene ritengo che lo Showcase of Immortals sarebbe stato il contesto giusto per vedere questo cashing-in, invece di fare scivolare nella noia e nell'indifferenza il match valido per il WHC. E ovviamente la mia speranza è che Dolph, con AJ e Big E., possa ridare lustro a SmackDown e a questa cintura, intorno alla quale non sono state scritte storie convincenti da troppo tempo e anche quest'ultima, relativa al contrasto tra la visione dell'America come terra di opportunità e quella xenofoba del "We the People",dopo un inizio sorprendente, è scoppiata come una bolla di sapone a causa dello scarso carisma e presa sul pubblico dei wrestler coinvolti.
Vittoria meritata, attesa e sudata dunque, quella dello Show-off. Impossibile non fare un paragone con l'ultimo incasso della valigetta, quella rossa. John Cena, sempre integerrimo e con una fiducia nei propri mezzi tale da sfiorare la presunzione assoluta, dichiara di voler incassare la sua shot, conquistata la stessa sera in cui Dolph era diventato Mr.Money in the Bank, nella 1000 edizione di Raw, contro il campione WWE, CM Punk. Tutti sappiamo com'è andata a finire: John Cena è l'unico nella storia che ha fallito l'incasso della briefcase, prolungando quindi la lunga agonia del suo anno nero 2012, iniziato a Miami con la sconfitta da parte di The Rock. Oggi, dopo che entrambe le valigette sono state incassate, viene spontaneo domandarsi: chi ha conquistato la "vera" redenzione tra i due detentori del Money in the Bank 2012? La mia risposta è alquanto scontata.
Aggiungo altre due considerazioni: spero che Dolph e AJ non vengano presentati come i successori, gli emuli, gli eredi di Edge e Lita. Il wrestling business è ciclico, si sa, e i personaggi, le gimmick, sono assai ricorrenti (basti pensare che Fandango viene al momento accusato di essere un misto tra un annacquato Val Venis, John Morrison e Rico). Io, da grande sostenitore di Dolph, spero che non venga bruciato in paragoni troppo stringenti con Mr.Perfect (per il look ) o con Edge (per l'aiuto dato alla sua carriera da Vickie e per le sue performance di french kiss con AJ). Il lavoro più duro Dolph deve ancora farlo: fare emergere una sua personalità netta, distinguibile, che possa soddisfare i palati esigenti degli incontentabili (tipo me!) e farsi rispettare anche da chi di solito va dietro agli eroi della gente. Riuscirà a non farsi scappare l'occasione della vita, a non farsi ridurre al solito heel codardo che vince grazie alle interferenze? Anche stavolta punto la mia monetina su di lui.
Infine, non posso non notare una coincidenza alquanto bizzarra: WM chiude la triste e scontata storia della redenzione di John Cena con la scomparsa di The Rock, che non si sa se tornerà ad Extreme Rules per invocare la sua rematch clause; nella puntata successiva di Raw diventa nuovo campione del mondo Dolph Ziggler, proprio uno di quelli, a quanto riferiscono i rumors, che più di ogni altro si era fatto portavoce del malessere e del malcontento del backstage nei confronti dei part-time wrestler e in specie del Great One, accusato di togliere spazio dal palcoscenico più importante chi si fa il mazzo tutto l'anno. Non posso non leggere tutto ciò se non come una rivalsa, come una vera redenzione, di chi è stato estromesso dalla serata più importante, relegato al low-carding dell'evento, nei confronti dei grandi nomi. A questo punto mi viene da chiedere: perchè una strategia così conservatrice al Grandaddy e tutti i colpi di scena la sera successiva? Perchè voler lasciare il pubblico muto, indifferente, annoiato dalla mancanza di qualunque colpo di scena una sera, per poi sconvolgerlo la sera dopo? Perchè fare una WrestleMania mark, dagli esiti scontati, senza sussulti, e una puntata di Raw, epica, memorabile, tra le migliori degli ultimi anni, sommersa dai cori degli smart più scatenati? Come direbbe qualche troll che naviga sulle nostre pagine, "é per il bisnes". Ma come diceva qualcuno durante un famoso promo, se si ascoltasse più questo "altro" tipo di pubblico, il business ne beneficerebbe: se non altro, perchè i più grandicelli hanno più soldi in tasca da spendere rispetto ai piccoli Jimmy. Le parole precise di quel promo erano "Vince is a millionaire, who should be a billionaire". Che Vince quindi impari la lezione, perchè anche a settant'anni non è tardi per capire quali sono i gusti dei fan e la smetta di fare finta che il pubblico dell'altra sera gli sia piaciuto. Che si riprenda i suoi giocattolini creati ad arte per vendere polsini e cappellini, i suoi John Cena, i suoi Sheamus e i suoi Randy Orton, che lasciano il pubblico a sbadigliare, e li riponga sullo scaffale ad impolverarsi. Non è mai tardi per imparare, e come dico sempre, il potere è nelle nostre mani, nelle mani di un pubblico che può fischiare, può chiedere di invertire la rotta, e può urlare "SAME OLD SHIT" o "WE WANT ZIGGLER". Show-off, è il tuo momento. Mostra al mondo di cosa sei capace, e anche noi, spettatori di questo grande "bisnes", mostriamo quello che vogliamo veramente, urlandolo come la folla dell'IZOD Center. Che sia Dolph, stavolta, a rendersi portavoce del cambiamento di rotta.
FONTE:ZONAWRESTLING.NET