Sentite l'odore di quello che vi ha cucinato oggi RatedRFrà? Un editoriale che parla di sponsor, di ipocrisia, di un film degli anni '80, e in più, in anteprima assoluta, il promo che The Rock farà stasera a Raw!
25.03.2013, Raw: "If you smeeelll what the Rock is cooking"...l'arena di Philadelphia esplode in un boato, per accogliere l'ingresso del campione WWE. The Rock, con la crapa sempre bella gocciolante, entra nell'arena e si avvia sul ring, mentre la regia ci regala una panoramica ampia del palazzetto che inneggia a Dwayne. Il campione saluta tutti alzando il braccio agli angoli del ring, chiede il microfono, si mette al centro e si prepara per parlare.
25.03.2013, Raw: "If you smeeelll what the Rock is cooking"...l'arena di Philadelphia esplode in un boato, per accogliere l'ingresso del campione WWE. The Rock, con la crapa sempre bella gocciolante, entra nell'arena e si avvia sul ring, mentre la regia ci regala una panoramica ampia del palazzetto che inneggia a Dwayne. Il campione saluta tutti alzando il braccio agli angoli del ring, chiede il microfono, si mette al centro e si prepara per parlare.
I cori non gli danno ancora la possibilità di iniziare, e allora Rocky rivolge il suo sorrisone a 56 denti alla telecamera. "Ogni volta che The Rock scende quella rampa è un'emozione incredibile, è quella che ci scambiamo ogni volta, con voi, il WWE Universe. Questo ripaga The Rock di tutte le fatiche, il sudore, gli impegni, perchè niente è bello come stare qui, con voi. Quando suona questa musica, tutta l'arena viene elettrizzata. Stamattina The Rock si è svegliato alle 4 per il suo allenamento: panca piana, bicipite con la sbarra, squat e soprattutto due colazioni, ricche di proteine e integratori. Subito dopo, alle ore 7, The Rock ha cominciato a preparare le sue ultime interviste per i suoi due, ultimi elettrizzanti film "G.I.Joe 2","Fast & Furious 6", e The Rock promette "boots to asses" a tutti quelli che non li andranno a vedere. Dopodichè The Rock ha fatto altri due pasti, ricchi di proteine e integratori ed è andato a fare promozione al suo nuovo, elettrizzante reality, "The Hero". Dopo altri due pasti ricchi di proteine e integratori The Rock è andato a fare delle elettrizzanti trattative cinematografiche perchè l'anno prossimo lo vedrete impegnato in "007", "Star Wars"e "Hercules". The Rock elettrizzerà tutta Hollywood, tutta la notte degli Oscar ma stasera, nonostante tutto, è qui con voi a regalarvi una serata elettrizzante che non dimenticherete mai e allora "Finally...The Rock has come back to Philadelphia"...E ora che The Rock è qui con voi, davanti a questo grande logo, WrestleMania, nella mente di The Rock torna l'immagine di John Cena, l'immagine del vincitore della Royal Rumble, dello sfidante di The Rock. Ma The Rock elettrizzerà tutto il MetLife Stadium, tutto lo Stato di New York e tutto lo Stato del New Jersey. Il destino ha voluto che John avesse ancora una possibilità per la redenzione, contro The Rock, ma la storia si ripeterà. Dieci anni, questo è il tempo che The Rock ha impiegato per riprendersi quello che gli appartiene, il titolo WWE. Adesso John Cena non può fermare questo tempo, perchè questo è il tempo della gente, è la People's Era. The Rock crea con il WWE Universe una connessione unica, la forza più elettrizzante di tutto lo sport-entertainment. The Rock travolgerà John Cena come ha già fatto con CM Punk, perchè il vero potere della gente è con lui, è nel suo Elbow e tu, John Cena, non avrai nessuna redenzione, e continuerai, ancora per un anno, a trascinare il tuo fallimento, lentamente, sulla rampa, fino a nasconderti negli spogliatoi. A WM niente cambierà, perchè a trionfare sarà il People's Champion...If you smeeellll what the Rock is cooking!".
Solo ad immaginare due settimane di promo del genere, rabbrividisco. Dov'è finita quella magia, quell'emozione, che quella parola, WrestleMania, evocava? Ormai sembra un'etichetta vuota, uno specchietto per le allodole, che offrendoci quattro grandi nomi semiritirati, ci propone di farsi comprare per abitudine, per rassegnazione. Mentre i nomi che dovrebbero creare quel futuro in cui ci stiamo proiettando, cioè Dolph Ziggler, Daniel Bryan, lo Shield, sono posizionati in match di parcheggio. Non ci sono storyline degne di questo nome nella card, soprattutto nel main event.
Il main event di questa WM è il trionfo del Nulla. C'è qualcosa da dire sul promo di John Cena della settimana scorsa, che si è limitato a dire ai fan di Rocky, che il loro tempo è passato, e il suo tempo è ora? Sì John, ce lo ricordiamo il testo della tua orrenda entry music, sono otto anni che quella schifosa trombetta ci strazia le orecchie. Si poteva fare un feud facendo leva sul fatto che lui è sempre impegnato e dà il 100% della sua vita alla WWE, e che Rock è un campione abusivo. Ma no, continuate a leccarvi il culo, la dirigenza non permette che a Dwayne venga mossa alcuna critica, nemmeno in chiave kayfabe. Non ricordo di aver mai visto intorno al match di WM per il titolo WWE una situazione meno violenta, meno emozionante, meno interessante di questa. Il main event di WrestleMania non solo è un rematch, ma è il nulla più totale. Ci mette davanti ad un'atroce scelta: l'indifferenza, o peggio, essere costretti a tifare per John Cena. Ho già detto che la vittoria di John, la sua redenzione, non farà altro che riportarci agli occhi ciò che non è mai cambiato: è sempre stato lui il volto della federazione, sempre da quando c'è, e lo sarà finchè non si ritirerà. Il richiamo di entrambi alla gente è vuoto, vuoto come i loro promo.
Qual'è la causa? semplice. Ipocrisia. Ipocrisia è un termine ambiguo, non sempre di valenza negativa, come comunemente viene inteso. Ipocrisia in senso etimologico significa "basso senso della critica", vale a dire l'atteggiamento di chi non dice quello che pensa, per mantenere buoni rapporti, rapporti di facciata con qualcuno, a seconda delle esigenze. Ipocrita è colui che, in determinati contesti, preferisce "evitare", non impuntarsi, non rivolgere critiche o lamentele a qualcosa che non va. L'ipocrisia, è questa che caratterizza lo pseudo-feud tra Cena e The Rock. "Stranamente" Cena non fa alcun riferimento al fatto che The Rock non c'è mai e si dedica più al cinema che al fatto di essere il campione WWE; The Rock, per lo stesso motivo (marketing, salvaguardia degli sponsor altrui), non attacca più Cena dicendogli che si è ridotto a fare la marchetta ai fruity pebbles per bambini. Un tempo i wrestler si preoccupavano di salvaguardare la salute del partner, ora la loro preoccupazione è proteggere i relativi sponsor. Senza critiche, senza attacchi che appaiano realistici, verosimili, fondati su dati veri, tutto è edulcolorato, tutto è pacifico, non c'è alcun coinvolgimento, alcun pathos. Non è una lotta tra valori, tra idee, tra personaggi. Rock e Cena sono uguali, hanno solo sponsor diversi. Non c'è storia, non c'è fantasia, non c'è nulla. Anche le lamentele del backstage sono state apparentemente zittite, come in una sorta di dittatura della pubblicità.
Contro questo Nulla, cosa si può fare? Mi viene in mente un vecchio film che da bambino avrò visto mille volte e che chi, come me, è degli anni '80, ricorderà perfettamente: "La storia infinita". La sensazione che ho davanti all'attuale Road to WrestleMania è rappresentata in modo preciso dalle parole del malvagio Gmork:
<<Fantàsia muore perché la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni, così il Nulla dilaga. Il Nulla è il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo e io ho fatto in modo di aiutarlo perché è più facile dominare chi crede in niente. E questo è il modo più sicuro di conquistare il potere. Sono il servo del potere che si nasconde dietro il Nulla>>.
Questa è la WrestleMania di questo anno 2013: un'accozzaglia di match con grandi nomi destinati a vendere. Ma l'indomani, quando "la Diva" (cit.) The Rock se ne tornerà a Panama, a Londra, o dove caspita i soldi lo chiameranno, quando l'Undertaker scomparirà per forse non tornare più, quando Hunter tornerà dietro la scrivania e Lesnar a godersi le sue rendite, cosa rimarrà a noi, che seguiamo questa compagnia per gli altri 364 giorni? WrestleMania dovrebbe essere l'inizio e la fine di grandi rivalità, di grande epoche, il trampolino per i futuri eroi. Quello che ci viene offerto quest'anno saranno solo momenti, alcuni saranno anche belli, emozionanti, ma momenti che troveranno una loro ragione in sè stessi e non in un'ottica di sviluppi futuri, se non altro perchè nei match di cartello c'è gente semiritirata che, ben che vada, rivedremo tra un anno.
Dietro questa edizione di WrestleMania, c'è il Nulla. Non vedo nessuno sforzo creativo, solo un'etichetta, a cui siamo affezionati, che ci porterà a comprare quel prodotto solo perchè sulla sua copertina c'è Brock Lesnar, c'è il nostro amato Undertaker. E Punk che gioca con l'urna, facendola cadere a terra, è simbolo della sua sufficienza verso una rivalità che gioca su vecchi clichè, su vecchi promo, su simboli antichi, che non hanno alcun valore per il futuro, nulla, facendo leva sul nostro nostalgico attaccamento alla striscia vincente e sul naturale, storico rispetto che nutriamo per le figure di Bearer e dell'Undertaker, e che Punk, con la sua irriverente recitazione, va a pungolare.
Punk ci prende per stupidi: come vedete, basta fare un pò il giocoliere con un'urna, basta mancare un pò di rispetto all'Undertaker, basta davvero poco, per venderci un match che non avrebbe avuto nessuna costruzione se non fosse morto Paul Bearer: un match che non darà niente nè al Deadman, che non ha assolutamente niente da dimostrare, nè a Punk, che incasserà solo un'altra sconfitta. Per non parlare del match Lesnar-Triple H: come può creare hype la stipulazione del ritiro di un wrestler già ritirato (stipulazione peraltro stravecchia e stra-abusata)?
Ciò che dovremmo pretendere sono le storie, quello che è importante è il racconto, il viaggio, non il personaggio: il vero protagonista della Storia Infinita, che salvava il regno dal Nulla, non era il guerriero Atreyu, come non lo è CM Punk, che ha fallito la sua missione di cambiamento. Il vero protagonista era il bambino che leggeva quel libro, che dava a quella storia un senso, una sua interpretazione. Fuor di paragone, a leggere questo spettacolo siamo noi, e come Bastian, dobbiamo ancora pretendere che quel libro ci sia dato, per contribuire a scrivere il suo finale con le nostre parole. Il film che ho citato può tranquillamente essere considerato un B-movie: ma con le sue immagini, rimaste famose e impresse nella mente di chi all'epoca era un bambino, dava un messaggio importante, per quanto semplice (a dire il vero, più frutto del libro, che del film). Impegna la fantasia, leggi e renditi protagonista: solo così si possono costruire storie appassionanti, veramente degne di quella magica idea, chiamata "WrestleMania". E questo, per chi crede ancora che WrestleMania, debba essere un'idea, non solo un prodotto; dovrebbe essere un libro, non un film.
Solo ad immaginare due settimane di promo del genere, rabbrividisco. Dov'è finita quella magia, quell'emozione, che quella parola, WrestleMania, evocava? Ormai sembra un'etichetta vuota, uno specchietto per le allodole, che offrendoci quattro grandi nomi semiritirati, ci propone di farsi comprare per abitudine, per rassegnazione. Mentre i nomi che dovrebbero creare quel futuro in cui ci stiamo proiettando, cioè Dolph Ziggler, Daniel Bryan, lo Shield, sono posizionati in match di parcheggio. Non ci sono storyline degne di questo nome nella card, soprattutto nel main event.
Il main event di questa WM è il trionfo del Nulla. C'è qualcosa da dire sul promo di John Cena della settimana scorsa, che si è limitato a dire ai fan di Rocky, che il loro tempo è passato, e il suo tempo è ora? Sì John, ce lo ricordiamo il testo della tua orrenda entry music, sono otto anni che quella schifosa trombetta ci strazia le orecchie. Si poteva fare un feud facendo leva sul fatto che lui è sempre impegnato e dà il 100% della sua vita alla WWE, e che Rock è un campione abusivo. Ma no, continuate a leccarvi il culo, la dirigenza non permette che a Dwayne venga mossa alcuna critica, nemmeno in chiave kayfabe. Non ricordo di aver mai visto intorno al match di WM per il titolo WWE una situazione meno violenta, meno emozionante, meno interessante di questa. Il main event di WrestleMania non solo è un rematch, ma è il nulla più totale. Ci mette davanti ad un'atroce scelta: l'indifferenza, o peggio, essere costretti a tifare per John Cena. Ho già detto che la vittoria di John, la sua redenzione, non farà altro che riportarci agli occhi ciò che non è mai cambiato: è sempre stato lui il volto della federazione, sempre da quando c'è, e lo sarà finchè non si ritirerà. Il richiamo di entrambi alla gente è vuoto, vuoto come i loro promo.
Qual'è la causa? semplice. Ipocrisia. Ipocrisia è un termine ambiguo, non sempre di valenza negativa, come comunemente viene inteso. Ipocrisia in senso etimologico significa "basso senso della critica", vale a dire l'atteggiamento di chi non dice quello che pensa, per mantenere buoni rapporti, rapporti di facciata con qualcuno, a seconda delle esigenze. Ipocrita è colui che, in determinati contesti, preferisce "evitare", non impuntarsi, non rivolgere critiche o lamentele a qualcosa che non va. L'ipocrisia, è questa che caratterizza lo pseudo-feud tra Cena e The Rock. "Stranamente" Cena non fa alcun riferimento al fatto che The Rock non c'è mai e si dedica più al cinema che al fatto di essere il campione WWE; The Rock, per lo stesso motivo (marketing, salvaguardia degli sponsor altrui), non attacca più Cena dicendogli che si è ridotto a fare la marchetta ai fruity pebbles per bambini. Un tempo i wrestler si preoccupavano di salvaguardare la salute del partner, ora la loro preoccupazione è proteggere i relativi sponsor. Senza critiche, senza attacchi che appaiano realistici, verosimili, fondati su dati veri, tutto è edulcolorato, tutto è pacifico, non c'è alcun coinvolgimento, alcun pathos. Non è una lotta tra valori, tra idee, tra personaggi. Rock e Cena sono uguali, hanno solo sponsor diversi. Non c'è storia, non c'è fantasia, non c'è nulla. Anche le lamentele del backstage sono state apparentemente zittite, come in una sorta di dittatura della pubblicità.
Contro questo Nulla, cosa si può fare? Mi viene in mente un vecchio film che da bambino avrò visto mille volte e che chi, come me, è degli anni '80, ricorderà perfettamente: "La storia infinita". La sensazione che ho davanti all'attuale Road to WrestleMania è rappresentata in modo preciso dalle parole del malvagio Gmork:
<<Fantàsia muore perché la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni, così il Nulla dilaga. Il Nulla è il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo e io ho fatto in modo di aiutarlo perché è più facile dominare chi crede in niente. E questo è il modo più sicuro di conquistare il potere. Sono il servo del potere che si nasconde dietro il Nulla>>.
Questa è la WrestleMania di questo anno 2013: un'accozzaglia di match con grandi nomi destinati a vendere. Ma l'indomani, quando "la Diva" (cit.) The Rock se ne tornerà a Panama, a Londra, o dove caspita i soldi lo chiameranno, quando l'Undertaker scomparirà per forse non tornare più, quando Hunter tornerà dietro la scrivania e Lesnar a godersi le sue rendite, cosa rimarrà a noi, che seguiamo questa compagnia per gli altri 364 giorni? WrestleMania dovrebbe essere l'inizio e la fine di grandi rivalità, di grande epoche, il trampolino per i futuri eroi. Quello che ci viene offerto quest'anno saranno solo momenti, alcuni saranno anche belli, emozionanti, ma momenti che troveranno una loro ragione in sè stessi e non in un'ottica di sviluppi futuri, se non altro perchè nei match di cartello c'è gente semiritirata che, ben che vada, rivedremo tra un anno.
Dietro questa edizione di WrestleMania, c'è il Nulla. Non vedo nessuno sforzo creativo, solo un'etichetta, a cui siamo affezionati, che ci porterà a comprare quel prodotto solo perchè sulla sua copertina c'è Brock Lesnar, c'è il nostro amato Undertaker. E Punk che gioca con l'urna, facendola cadere a terra, è simbolo della sua sufficienza verso una rivalità che gioca su vecchi clichè, su vecchi promo, su simboli antichi, che non hanno alcun valore per il futuro, nulla, facendo leva sul nostro nostalgico attaccamento alla striscia vincente e sul naturale, storico rispetto che nutriamo per le figure di Bearer e dell'Undertaker, e che Punk, con la sua irriverente recitazione, va a pungolare.
Punk ci prende per stupidi: come vedete, basta fare un pò il giocoliere con un'urna, basta mancare un pò di rispetto all'Undertaker, basta davvero poco, per venderci un match che non avrebbe avuto nessuna costruzione se non fosse morto Paul Bearer: un match che non darà niente nè al Deadman, che non ha assolutamente niente da dimostrare, nè a Punk, che incasserà solo un'altra sconfitta. Per non parlare del match Lesnar-Triple H: come può creare hype la stipulazione del ritiro di un wrestler già ritirato (stipulazione peraltro stravecchia e stra-abusata)?
Ciò che dovremmo pretendere sono le storie, quello che è importante è il racconto, il viaggio, non il personaggio: il vero protagonista della Storia Infinita, che salvava il regno dal Nulla, non era il guerriero Atreyu, come non lo è CM Punk, che ha fallito la sua missione di cambiamento. Il vero protagonista era il bambino che leggeva quel libro, che dava a quella storia un senso, una sua interpretazione. Fuor di paragone, a leggere questo spettacolo siamo noi, e come Bastian, dobbiamo ancora pretendere che quel libro ci sia dato, per contribuire a scrivere il suo finale con le nostre parole. Il film che ho citato può tranquillamente essere considerato un B-movie: ma con le sue immagini, rimaste famose e impresse nella mente di chi all'epoca era un bambino, dava un messaggio importante, per quanto semplice (a dire il vero, più frutto del libro, che del film). Impegna la fantasia, leggi e renditi protagonista: solo così si possono costruire storie appassionanti, veramente degne di quella magica idea, chiamata "WrestleMania". E questo, per chi crede ancora che WrestleMania, debba essere un'idea, non solo un prodotto; dovrebbe essere un libro, non un film.
FONTE:ZONAWRESTLING.NET