Non è così facile scrivere seriamente di Fandango, anzi penso sia quasi impossibile. Come si fa a prendere sul serio un tizio che entra tra paillettes mostrando il fondoschiena? Nonostante ciò, è il “fenomeno” del momento o almeno così vogliono farci credere.
Possiamo dire pacificamente, che l’ex Johnny Curtis dal punto di vista delle capacità in-ring, non è certamente un talento top level, ma nemmeno un brocco come suoi tanti colleghi. In fin dei conti non vai a Wrestlemania contro Chris Jericho, se non hai un minimo di capacità. Partendo da questa base di decenza, la compagnia gli ha affibbiato un character che ammazzerebbe l’ottanta per cento del roster. Ecco qui è scattato qualcosa di involontario con il pubblico.
Quel qualcosa che lo aggiunge alla lunga lista dei nomi dei wrestler che non vanno presi troppo sul serio. Quel qualcosa che la WWE avrebbe voluto ottenere con i 3MB e in parte ha ottenuto con Brodus Clay in versione Funkasaurus e ha spremuto da Zack Ryder fino ad annientarlo. Ovviamente per Fandango è molto presto per darne una valutazione oggettiva; può piacere o non piacere, ma non sarà mai una valutazione condivisa.
La storia del Fandangoing è un altro indice della considerazione della WWE per questo personaggio. Una roba montata ad arte che volevano venderci come il nuovo Gangnam Style o Harlem Shake, ma che al di fuori dell’universo WWE, non ha di certo la stessa popolarità.
Personalmente sono uno di quelli che sta apprezzando molto il lavoro di e su Fandango; con un tuffo di ottimismo mi piacerebbe che avesse un futuro importante nell’annata che si prospetta. Ma anche con tutta la buona volontà del mondo, sarebbe troppo complesso aggiornarlo ad un versione main eventer.
Solido il pronostico di Steve Austin che lo vedrebbe come un buon campione intercontinentale; una cintura che ad oggi vale meno di zero, visto il trattamento degli ultimi titolari. E’ altrettanto ovvio definire questa come una “gimmick a tempo”, ovvero con l’altissimo interesse iniziale che andrà a scemare tra qualche mese. Starà a Curtis dimostrare di valere il palcoscenico per un ulteriore step della sua carriera.
Dovrà fare un percorso inverso a quello di Zack Ryder, bravo a vendersi su internet, salito alla ribalta per “volontà popolare” e schiacciato dalla compagnia che non lo ha mai considerato all’altezza. Fandango ha toccato in un modo o nell’altro tutti i cardini che danno successo ad un wrestler moderno: internet, il pubblico “casual” e la fiducia della compagnia.
Ne è uscito fuori un wrestler capace di battere a Wrestlemania un pluricampione come Chris Jericho, capace di interagire come pochi con il pubblico e contemporaneamente di continuare la faida con Y2J.
Certo, diranno gli scettici, facile la vita quando è Vince McMahon a sponsorizzarlo e a tirare le fila; la stessa persona che ha partorito disgrazie e le più grandi intuizioni della storia del business. Ma invece leggo la parola sponsorizzare al contrario, nel senso che vedo un enorme responsabilità sulle spalle di Curtis/Fandango.
Una responsabilità che deriva da quasi un gusto perverso nel mettere alla prova le facce nuove con gimmick complicatissime da gestire e vedere l’effetto che fa.
Per un Dolph Ziggler che emerge dalla Spirit Squad, ci sono stati altrettanti e molto più numerosi fallimenti di chi non ha avuto la capacità e la forza di gestirsi una caratterizzazione marcata. Come già detto non vedo le stimmate del campione, ma considerata anche la carta di identità di Curtis, che conta trenta anni, voglio essere fiducioso.
Ha l’età giusta, il fisico, lo stile di lotta e le capacità per sfondare nel wrestling targato WWE; se il contatore del merchandising segnerà positivo, ci sarà il turn face. Condizione sine qua non per la sua affermazione del medio periodo. Nel frattempo, non prendiamolo troppo sul serio gustiamoci le entrate con le sue ballerine e cantiamo la sua accattivante theme song.
Quel qualcosa che lo aggiunge alla lunga lista dei nomi dei wrestler che non vanno presi troppo sul serio. Quel qualcosa che la WWE avrebbe voluto ottenere con i 3MB e in parte ha ottenuto con Brodus Clay in versione Funkasaurus e ha spremuto da Zack Ryder fino ad annientarlo. Ovviamente per Fandango è molto presto per darne una valutazione oggettiva; può piacere o non piacere, ma non sarà mai una valutazione condivisa.
La storia del Fandangoing è un altro indice della considerazione della WWE per questo personaggio. Una roba montata ad arte che volevano venderci come il nuovo Gangnam Style o Harlem Shake, ma che al di fuori dell’universo WWE, non ha di certo la stessa popolarità.
Personalmente sono uno di quelli che sta apprezzando molto il lavoro di e su Fandango; con un tuffo di ottimismo mi piacerebbe che avesse un futuro importante nell’annata che si prospetta. Ma anche con tutta la buona volontà del mondo, sarebbe troppo complesso aggiornarlo ad un versione main eventer.
Solido il pronostico di Steve Austin che lo vedrebbe come un buon campione intercontinentale; una cintura che ad oggi vale meno di zero, visto il trattamento degli ultimi titolari. E’ altrettanto ovvio definire questa come una “gimmick a tempo”, ovvero con l’altissimo interesse iniziale che andrà a scemare tra qualche mese. Starà a Curtis dimostrare di valere il palcoscenico per un ulteriore step della sua carriera.
Dovrà fare un percorso inverso a quello di Zack Ryder, bravo a vendersi su internet, salito alla ribalta per “volontà popolare” e schiacciato dalla compagnia che non lo ha mai considerato all’altezza. Fandango ha toccato in un modo o nell’altro tutti i cardini che danno successo ad un wrestler moderno: internet, il pubblico “casual” e la fiducia della compagnia.
Ne è uscito fuori un wrestler capace di battere a Wrestlemania un pluricampione come Chris Jericho, capace di interagire come pochi con il pubblico e contemporaneamente di continuare la faida con Y2J.
Certo, diranno gli scettici, facile la vita quando è Vince McMahon a sponsorizzarlo e a tirare le fila; la stessa persona che ha partorito disgrazie e le più grandi intuizioni della storia del business. Ma invece leggo la parola sponsorizzare al contrario, nel senso che vedo un enorme responsabilità sulle spalle di Curtis/Fandango.
Una responsabilità che deriva da quasi un gusto perverso nel mettere alla prova le facce nuove con gimmick complicatissime da gestire e vedere l’effetto che fa.
Per un Dolph Ziggler che emerge dalla Spirit Squad, ci sono stati altrettanti e molto più numerosi fallimenti di chi non ha avuto la capacità e la forza di gestirsi una caratterizzazione marcata. Come già detto non vedo le stimmate del campione, ma considerata anche la carta di identità di Curtis, che conta trenta anni, voglio essere fiducioso.
Ha l’età giusta, il fisico, lo stile di lotta e le capacità per sfondare nel wrestling targato WWE; se il contatore del merchandising segnerà positivo, ci sarà il turn face. Condizione sine qua non per la sua affermazione del medio periodo. Nel frattempo, non prendiamolo troppo sul serio gustiamoci le entrate con le sue ballerine e cantiamo la sua accattivante theme song.
FONTE:ZONAWRESTLING.NET